marco.
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| Titolo: ''Caro Papa, ti scrivo. Solo tu ci puoi aiutare'' 2011-04-28, 14:00 | |
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''Caro Papa, ti scrivo. Solo tu ci puoi aiutare''.
I Papaboys hanno raccolto lettere, messaggi e disegni arrivati negli ultimi giorni. Dai bimbi che pregano per i genitori separati alla crisi spirituale di un transessuale.
Nelle librerie del Vaticano suona la voce di Karol Wojtyla: musica che transita dal new age al gregoriano e sopra i migliori discorsi del papa polacco. Gli scaffali sono colmi di opere sue o su di lui: biografie, encicliche, cronache, e poi cd e dvd, messe e pellegrinaggi, titoli a decine. Il libro più sorprendente, però, è in uscita da oggi. Si chiama «Ciao, Karol» (197 pagine, Edizioni Papaboys International, 30 euro) ed è il frutto di anni di lavoro dei Papaboys, i ragazzi che si organizzarono attorno a Giovanni Paolo II e alle Giornate mondiali della gioventù e che oggi, sebbene non siano un gruppo riconosciuto, sono un satellite della Chiesa. Tanto che un giorno il cardinale camerlengo chiamò in Santa Sede il presidente del Papaboys, Daniele Venturi, gli indicò degli scatoloni e gli disse: «Li prenda, ne faccia qualcosa». Gli scatoloni contenevano migliaia di fogli, postit, lettere e disegni, soprattutto di bambini e ragazzi ma anche di adulti, lasciati in piazza San Pietro nei giorni precedenti e successivi la morte di Wojtyla.
Ieri le prime copie del libro sono arrivate nella sede del quartiere Prati dei Papaboys. Patinato, a colori, contiene mille e cinquecento lettere e centinaia di disegni. Poche parole introduttive, poche parole a separare un capitolo dall’altro, e poi soltanto pensieri dedicati al papa da fedeli spesso anonimi, scannerizzati e pubblicati tali e quali, con gli errori e i passaggi indecifrabili e quelli traboccanti devozione. Vale la pena leggerli uno a uno. Bimbe che affidano al papa il fratellino morto («prendilo per mano e fagli una carezza a nome mio e digli che lo penso ogni istante della giornata»). Bimbi che pregano per i genitori separati. Piccoli malati che dicono di aver tratto coraggio dalla sofferenza del pontefice. E poi messaggi di fiducia, di ringraziamento, di afflizione non disperata («Santo padre, sono un ragazzo brasiliano transessuale. Chiedo la grazia per la mia conversione...»). Se si intende capire o quantomeno intuire che cosa muova un popolo così grande (domenica a Roma arriverà più di un milione di pellegrini), questo libro è più efficace di qualsiasi saggio. Non si trova in libreria: a Roma sarà venduto in questi giorni nei point dei Papaboys disseminati in città. Tutti gli altri si connettano al sito ciaokarol.it e ordinino la loro copia. | |
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