Francesco De Gregori: Sulla strada, il nuovo album

Ispirato da "On the Road", il libro culto di Jack Kerouac, Francesco De Gregori ha da poco pubblicato “Sulla Strada”, nuovo album uscito lo scorso 20 novembre. Il cantautore romano sarà ospite di "Blogo in diretta" mercoledì 19 dicembre alle ore 12.30. Un'occasione imperdibile per ripercorrere tutte le tappe in carriera, l’uscita del suo ultimo singolo "Guarda che sono io" e il lavoro discografico.



Frutto della sua inesauribile vena poetica, gli otto inediti del disco sono stati anticipati dal singolo omonimo "Sulla Strada", che ben sintetizza lo spirito del noto musicista italiano che ha così commentato sul sito ufficiale la pubblicazione dell’album: “Mi sento musicista solo andando in giro a suonare, ci sono quelli che fanno un unico concerto per ventimila persone, io preferisco farne dieci per duemila. E’ un fatto fisico, il momento peggiore è quando sono fermo, ho come un senso di colpa”. E’ così che nasce anche la title track, chiamata a rappresentare il disco come singolo di lancio, anticipazione energica che sceglie il folk-rock a ritmare l’esperienza del viaggio.
Tra le canzoni che compongo la tracklist solo due sono d’amore, “Showtime” e “Falso movimento”. In “Belle Epoque” e “La guerra” l’artista affronta un altro tema a lui caro: la storia. Il cantautore romano guarda invece al futuro in “Ragazza del ‘95”. Viene annunciato come un brano particolare “Omero al Cantagiro”, cantata con Malika Ayane, incentrata su ritmi latini e un testo che si presta a mille letture. Infine, in “Passo d’uomo” e “Guarda che non sono io” vi è la collaborazione del pianista e direttore d’orchestra Nicola Piovani.

In merito al libro di Jack Kerouac e in merito al suo nuovo album "Sulla Strada", lo stesso Francesco De Gregori ha inoltre dichiarato: “E’ un’anomalia per me, lo so, aver letto così tardi il libro Sulla Strada (On the Road). Ma ho mancato molti appuntamenti canonici della mia generazione. Per esempio non ho mai letto Siddharta. È che non mi è mai piaciuto fare le cose obbligatorie. On the Road mi è capitato. Partivo per le vacanze, l’ho pescato dalla mia libreria. Ho aspettato quattro anni per fare un disco nuovo perché scrivere canzoni è difficile. E poi forse, sì, ora c’è anche la preoccupazione di mettere su carta cose che pensi possano stare al livello di quello che hai già scritto. In ognuno dei dieci brani del mio album, voglio cantare del ventesimo secolo, in un progetto che è il frutto di una ricerca interiore durata 40 anni".



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