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Titolo: Morto Valerio Negrini, il quinto Pooh , fondatore e paroliere del gruppo aveva 66 anni 2013-01-03, 21:39
lutto nella musica italiana
Morto Valerio Negrini, il quinto Pooh Stroncato da un infarto, il fondatore e paroliere del gruppo aveva 66 anni. La band: «Lascia un vuoto incolmabile»
È morto a 66 anni Valerio Negrini, musicista e paroliere, noto per essere il fondatore nonché l'autore dei testi della maggior parte delle canzoni dei Pooh. L'artista si è spento nel tardo pomeriggio di giovedì all'ospedale Santa Chiara di Trento, dopo un infarto.
L'ARTISTA - Nato il 4 maggio del 1946 a Bologna, Negrini, fu prima batterista - e talora voce solista - dei Pooh, poi dal 1971 si dedicò solo alla composizione dei testi del gruppo lasciando le bacchette a Stefano D'Orazio. Il suo partner più assiduo nella composizione è Roby Facchinetti, in coppia con il quale ha composto numerose canzoni di successo. È stato ribattezzato da molti «il quinto Pooh» ma lui non gradiva questa definizione. Lascia tre figlie: Alice nata nel 1979, Linda nel 1990 e Ginevra nel 2006. E la moglie Paola con cui era sposato dal 1995.
LA BAND - «È troppo difficile, in un momento come questo, riuscire a racchiudere in poche parole la nostra sofferenza, possiamo soltanto dire che la nostra strada è stata sempre tracciata dalla sua poesia». Così Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian, che hanno appreso la notizia dalla moglie Paola nel pieno del dolore, commentano l'immprovvisa scomparsa di Valerio Negrini, musicista e paroliere, noto per essere il fondatore nonchè l'autore dei testi della maggior parte delle canzoni dei Pooh. Oltre che fondatore, Negrini era stato il primo batterista dei Pooh prima di lasciare le bacchette a Stefano D'Orazio, che lo ricorda con particolare commozione: «Non ci sono parole per descrivere un dolore così grande ed improvviso è una parte della mia vita che se ne va e già sento un vuoto incolmabile, buon viaggio amico mio».
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Titolo: È morto Valerio Negrini fondatore dei Pooh 2013-01-03, 21:46
È morto Valerio Negrini fondatore dei Pooh
Bolognese di nascita, aveva 66 anni. Musicista e paroliere, era considerato "il quinto" del gruppo, ma lui non gradiva
Lutto nella musica italiana. È morto a 66 anni Valerio Negrini, musicista e paroliere, noto per essere il fondatore nonché l'autore dei testi della maggior parte delle canzoni dei Pooh.
Nato il 4 maggio del 1946 a Bologna, Negrini, fu prima batterista - e talora voce solista - dei Pooh, poi dal 1971 si dedicò solo alla composizione dei testi del gruppo lasciando le bacchette a Stefano D'Orazio.
Il suo partner più assiduo nella composizione è Roby Facchinetti, in coppia con il quale ha composto numerose canzoni di successo. E' stato ribattezzato da molti "il quinto Pooh" ma lui non gradiva questa definizione. Lascia tre figlie: Alice nata nel 1979, Linda nel 1990 e Ginevra nel 2006. E la moglie Paola con cui era sposato dal 1995.
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Titolo: Addio a Valerio Negrini: il ricordo di Rockol 2013-01-03, 22:25
Addio a Valerio Negrini: il ricordo di Rockol
03 gen 2013 - Con Valerio Negrini se n’è andato un grande della nostra musica, un altro grande autore di testi della canzone italiana che ci saluta dopo la morte di Giancarlo Bigazzi. Conoscevo abbastanza bene Valerio Negrini, ma molto più lo stimavo e lo apprezzavo, come penso mi sia capitato di scrivere più volte. Senza i suoi testi, i Pooh non sarebbero diventati quelli che sono diventati. Sapeva raccontare l’amore con parole non scontate, e la vita quotidiana con immagini intelligenti e mai banali. Padroneggiava il lessico con sicurezza, la metrica con maestria, e aveva scelto il relativo anonimato con l’intelligenza e la pigrizia del saggio. Quando l’ho incontrato in un bar di Milano per l’intervista che scrissi per “Musica leggera”, e che ripubblico qui sotto, non ci vedevamo da parecchio e mi fece ridere raccontandomi di essere – io stavo per diventarlo - un padre attempato: “Mi sono fatto una T-Shirt per quando vado a prendere mia figlia al nido, con la scritta ‘Non sono il nonno, sono il papà’” - Ginevra, la sua terza figlia era nata nel 2006, il nostro incontro risale al giugno del 2009. La morte di Valerio Negrini mi addolora personalmente e professionalmente. Mi auguro che chi ne scriverà nei prossimi giorni sappia rendere merito alla sua grandezza. (Franco Zanetti) ...
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Titolo: Pooh Il primo e l'ultimo uomo 2013-01-03, 22:30
Pooh Il primo e l'ultimo uomo
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Titolo: Morto Valerio Negrini dei Pooh: ma nessuno fermerà la musica 2013-01-03, 22:49
Morto Valerio Negrini dei Pooh: ma nessuno fermerà la musica Vivere nel ricordo di chi resta non è morire di Luigi Manfredi
"Non restare chiuso qui. Pensiero...". Allora era il 1971 e Valerio Negrini pestava ancora sui tamburi dei Pooh. Ancora per poco prima di lasciare bacchette e rullanti a Stefano D'Orazio e diventare il "quinto Pooh". Valerio, che dietro le quinte continuava però a scrivere i testi - o meglio le poesie - di quello che si apprestava allora a diventare il gruppo pop storico della musica italiana. Il quinto Pooh, appunto.
Facchinetti-Negrini, un marchio di fabbrica per quel "popolo dei Pooh" che ancora oggi dopo 40 e passa anni si emoziona ad ascoltare le canzoni, quelle di allora - straordinariamente attuali, come Pierre, Quaderno di donna - e quelle di adesso, quelle del "dopo" D'Orazio - Dove comincia il sole, Musica, Questo sono io -, e ai concerti canta ormai a memoria litriche che sono arrivate al cuore.
E qui sta la grandezza dei Pooh, di Valerio e degli altri: di essere stati capaci di arrivare dritti al cuore, al nostro cuore. E lo hanno fatto interpretando e unendo le generazioni.
E quando si arriva al cuore, quando per 40 e passa anni diventi la colonna sonora di migliaia di persone diverse, quando la vita di migliaia di persone è stata scandita dalle tue note e dalla tua poesia, allora puoi essere certo che non è stato inutile.
Dicono che vivere nel ricordo di chi resta non è morire. E' vero. E Valerio, dovunque sia adesso, sa che nessuno fermerà la musica.
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Titolo: Pooh al completo! (backstage tour 1992) 2013-01-04, 00:02
Pooh al completo! (backstage tour 1992)
JAMES DUCK
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Titolo: POOH - CHI FERMERA' LA MUSICA 2013-01-04, 00:04
Pooh Chi fermerà la musica (Il cielo è blu sopra le nuvole Tour 1992)
Valerio e Stefano alla batteria
JAMES DUCK
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Titolo: POOH - VIENI FUORI - PENSIERO 2013-01-04, 00:13
POOH - VIENI FUORI - PENSIERO
Pooh Vieni fuori - Pensiero (Il cielo è blu sopra le nuvole Tour 1992)
Alla batteria dei Pooh Valerio Negrini
JAMES DUCK
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Titolo: Opera Prima - Pooh 2013-01-04, 08:22
JAMES DUCK
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Titolo: Valerio Negrini 2013-01-04, 08:25
Valerio Negrini
Valerio Negrini (Bologna, 4 maggio 1946 – Trento, 3 gennaio 2013) è stato un musicista e paroliere italiano, noto per essere il fondatore nonché l'autore dei testi della maggior parte delle canzoni dei Pooh.
Già batterista - e talora voce solista - dei Pooh, dal 1971 si dedicò solo alla composizione dei testi del gruppo lasciando lo strumento a Stefano D'Orazio. Il suo partner più assiduo nella composizione è Roby Facchinetti, in coppia con il quale ha composto numerose canzoni di successo. Resta noto, fino ai giorni nostri, come il quinto Pooh,[1] [2][3] termine che in seguito avrebbe respinto nella sua biografia.[4]
Aveva tre figlie: Alice (1979), Linda (1990) e Ginevra (2006). Dal 1995 era sposato con Paola.
Muore il 3 gennaio 2013 all'età di 66 anni presso l’ospedale Santa Chiara di Trento, a seguito di un infarto[5].
I primi anni
Fu tra i fondatori del complesso: nel 1962 conosce Mauro Bertoli e dal nulla i due creano un gruppo, I Jaguars, destinato a diventare i Pooh nel febbraio del 1966.
Dai primi tempi, Negrini è il batterista e paroliere del complesso. Sporadicamente, canta anche da solista: è suo il parlato di Opera prima; canta tra l'altro in La fata della luna, Tutto alle tre, Il primo e l'ultimo uomo. Gli album in cui si riconosce maggiormente il suo operato nell'organico del complesso sono Memorie ed Opera prima.
Nel 1971, dopo la pubblicazione del 33 giri Opera prima, Negrini decide di uscire dal gruppo per rimanere comunque il quinto Pooh occulto.[6] Una delle principali cause di questa defezione è probabilmente da ricercare nei rapporti difficili che intercorrono tra lui ed il produttore Giancarlo Lucariello.[7] Il lavoro come paroliere
Valerio continua a fare il paroliere firmando la maggior parte dei testi. A partire dal 1975 si divide il compito con Stefano D'Orazio, che l'ha sostituito alla batteria. Resta comunque l'autore di quasi tutti i singoli di maggior successo.
Dal momento che i Pooh iniziano ad autoprodursi (1976), il controllo di Giancarlo Lucariello viene meno, sicché i testi di Valerio Negrini cambiano radicalmente e tornano ad orientarsi liberamente in diverse direzioni. È tra l'altro sua l'idea di intitolare il famoso album Poohlover in questa maniera.
Nel 1977 incide insieme a Dodi Battaglia, Roby Facchinetti e Stefano D'Orazio un 45 giri con lo pseudonimo di Mediterraneo System. Le due canzoni (nelle quali Valerio Negrini è voce principale) sono almeno di fatto brani dei Pooh, anche se semisconosciuti. Per l'occasione il 45 giri viene distribuito alle radio. Esso comprende i pezzi Ci pensi? e Mezzanotte a maggio.[8] Il primo trova spazio su una raccolta ufficiale della CGD.[9]
Negli anni ottanta Valerio scrive tra l'altro i testi per i dischi solisti di Roby Facchinetti e Dodi Battaglia.
Tra i testi creati per altri artisti si ricordano in questa sede Un sogno tutto mio (che Caterina Caselli presenta al Festivalbar nel 1973), Uomini addosso di Milva, Ce la fai di Miguel Bosé, Trappole di Eugenio Finardi, Innamoratevi come me di Lena Biolcati, Sto con te di Anna Rusticano, Hey città e Park Hotel degli "Everest" dei quali fu anche produttore. In tempi recenti
Accompagna i Pooh nel tour del 1992 suonando i vecchi pezzi nel finale di concerto. In occasione del venticinquesimo anniversario del gruppo pubblica il volumetto "Le guerre poohnike" nel quale espone la biografia del gruppo secondo la sua prospettiva, inclusi alcuni conflitti. Nel 1993, a quasi vent'anni dalla sua ultima partecipazione vocale in una canzone, torna a cantare insieme a Roby Facchinetti in Facciamo una canzone, pezzo incluso nell'album solista di Facchinetti Fai col cuore. A partire dalla fine degli anni novanta, il contributo di Valerio Negrini alla stesura dei testi viene sensibilmente ridimensionato a favore di quello di Stefano D'Orazio, nonostante il lavoro di Negrini come paroliere venga da alcuni ritenuto uno dei pochi elementi veramente insostituibili nel profilo dei Pooh.[10] Al momento in cui Stefano lascia il gruppo (2009) segue comunque una fase di riorientamento nel gruppo, per cui i Pooh tornano a pubblicare canzoni con testi firmati esclusivamente da Negrini.
Ha partecipato ad alcune puntate del quiz televisivo Tira e Molla assieme alla moglie.
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Titolo: Morto Valerio Negrini, il quinto Pooh 2013-01-04, 09:30
Morto Valerio Negrini, il quinto Pooh Stroncato da un infarto, il fondatore e paroliere del gruppo aveva 66 anni. La band: «Lascia un vuoto incolmabile»
«È stato il fondatore dei Pooh, ma soprattutto quello che con i suoi versi, da "Pensiero" a "Tanta voglia di lei", da "Pierre" a "Uomini soli" ha portato il nostro gruppo al successo per tre generazioni». Così, affranto, Red Canzian parla dell'amico Valerio Negrini, morto improvvisamente per un infarto che lo ha colpito ad Andalo, dove si trovava in vacanza con la famiglia.
A nulla è valso il trasporto con l'elisoccorso all'ospedale Santa Chiara di Trento. Negrini, che era nato a Bologna il 4 maggio del '46, aveva avuto un altro infarto nel mese di aprile, ma lo aveva superato. Negrini fonda i Pooh nel febbraio del 1966 riservando a se stesso il ruolo di paroliere, batterista e occasionalmente voce solista.
Nel '71, dopo che la fama del complesso è andata consolidandosi grazie ad album come «Opera prima» e «Memorie» e grazie a brani come «Tutto alle tre» e «Piccola Katy», Negrini prende una decisione insolita nel mondo dello spettacolo: rimane come compositore e regista occulto dei Pooh lasciando agli altri (e in particolare a Stefano D'Orazio che lo sostituisce alla batteria) le luci della ribalta e le tournée.
Una scelta anche legata forse a contrasti col produttore Giancarlo Lucariello. Negrini scriverà soprattutto con Roby Facchinetti che insieme a Red Canzian e Dodi Battaglia dichiara: «La nostra strada è sempre stata tracciata dalla sua poesia». «È una parte della mia vita che se ne va», aggiunge D'Orazio, il batterista che ha lasciato la formazione due anni fa. La poetica di Negrini è riuscita a entrare in forte sintonia con la coscienza collettiva degli italiani. La leggerezza delle melodie si univa a testi semplici che tuttavia spesso si ispiravano a tematiche serissime: l'adulterio in «Tanta voglia di lei», le sofferenze di un carcerato in «Pensiero», il militari uccisi dal terrorismo in Alto Adige in «Brennero 66», l'omosessualità in «Pierre». Negrini lascia tre figlie: Alice nata nel 1979, Linda nel 1990 e Ginevra nel 2006. E la moglie Paola con cui era sposato dal 1995.
Mario Luzzatto Fegiz - 3 gennaio 2013 (modifica il 4 gennaio 2013)
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Titolo: Addio a Valerio Negrini, paroliere dei Pooh - video 2013-01-04, 14:21
Addio a Valerio Negrini, paroliere dei Pooh
E' morto Valerio Negrini, fondatore, ex batterista e paroliere dei Pooh. Aveva 66 anni ed era nato a Bologna. E' stato stroncato da un infarto a Trento. Lascia la moglie Paola e tre figli. Ironico e autoironico, ha messo in liriche le emozioni della gente comune che hanno fatto identificare milioni di persone nelle canzoni dei Pooh, e che hanno contribuito in maniera determinante al successo e alla longevità del gruppo italiano più popolare. Nel '71 aveva smesso di suonare la batteria, ed era diventato il paroliere del quartetto.
JAMES DUCK
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Titolo: Valerio Negrini, il poeta e il fondatore dei Pooh ci ha lasciato. 2013-01-04, 16:40
Valerio Negrini, il poeta e il fondatore dei Pooh ci ha lasciato.
Un infarto improvviso ha spento una delle più sensibili anime della musica italiana.
«È troppo difficile, in un momento come questo, riuscire a racchiudere in poche parole il nostro dolore... possiamo soltanto dire che la nostra strada è stata sempre illuminata dalla sua poesia... E stanotte c'è una gran nebbia a coprire i nostri cuori... Nei tanti messaggi di cordoglio che stiamo ricevendo in queste ore ricorre spesso la frase “non ci sono parole“... è vero: “non ci sono PIÙ parole“!»
Roby, Dodi e Red
Fonte : http://www.pooh.it/
JAMES DUCK
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Titolo: D'Orazio: ''Con Negrini se ne va l'anima dei Pooh'' 2013-01-04, 17:35
D'Orazio: ''Con Negrini se ne va l'anima dei Pooh''
Ai microfoni di Radio Capital Stefano D'Orazio, uno dei quattro Pooh, commenta la scomparsa di Valerio Negrini, fondatore e cuore della storica band italiana. Negrini è morto all'età di 66 anni stroncato d aun infarto. Dopo aver formato i Pooh negli anni '60 e aver fatto parte del primo nucleo del gruppo come batterista, nel 1971 lasciò il suo posto a Stefano D'Orazio. Il musicista non lascia però la band: da allora è sempre stato il paroliere dei Pooh, l'autore di quasi tutte le loro canzoni da "Piccola Katy" a "Pensiero", "Tanta voglia di lei" e "Chi fermerà la musica"
Intervista di Ernesto Manfrè
4 gennaio 2013
JAMES DUCK
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Titolo: Pooh - ''Tanta voglia di lei'' (1971) - video 2013-01-04, 22:35
Pooh - ''Tanta voglia di lei'' (1971) Il brano dei Pooh con la voce di Dody Battaglia è del '71: il testo è di Valerio Negrini e la musica di Roby Facchinetti. Il 45 giri uscì il 28 aprile raggiungendo i vertici della hit parade: sul lato B "Tutto alle tre" cantata da Valerio Negrini
4 gennaio 2013
JAMES DUCK
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Titolo: Pooh - ''Tutto alle tre'' (1971) - video 2013-01-04, 22:36
Pooh - ''Tutto alle tre'' (1971) "Tutto alle tre" è il lato B del 45 giri uscito nel '71 (con "Tanta voglia di lei"). Il brano è cantato da Valerio Negrini, che è anche autore del testo mentre la musica è di Roby Facchinetti. La versione inglese del pezzo, The suitcase (La valigia), è stata inserita nella raccolta I Pooh 1971-1974
4 gennaio 2013
JAMES DUCK
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Titolo: "Fece irruzione in casa mia e mi trascinò nel progetto Pooh" Mauro Bertoli racconta Negrini 2013-01-05, 20:49
"Fece irruzione in casa mia e mi trascinò nel progetto Pooh" Mauro Bertoli racconta Negrini
Bertoli fu il primo ‘acquisto’ del fondatore
di Lorella Bolelli
Bologna, 5 gennaio 2013 - ERA UN GIORNO di primavera del 1959 quando Valerio Negrini fece irruzione in casa sua. Mauro Bertoli aveva 14 anni e una specie di passione compulsiva verso la chitarra («Un amore per gli arrangiamenti e le basi che non mi ha mai abbandonato, tanto che ancora oggi suono otto ore al giorno») e quando gli venne chiesto se voleva fondare un gruppo lui rispose entusiasticamente di sì.
«D’altra parte - ricorda oggi che ha lasciato Bologna da oltre un decennio per raggiungere a Verona la compagna Paola Campanile - come si faceva a resistere a una forza della natura come Valerio? Ci credeva, credeva nell’affermazione internazionale della creatura che stava per mettere al mondo, credeva nel successo, aveva una forza di volontà smisurata. Era una casinista tutto genio e sregolatezza, ma sostanzialmente buono e pistolone come si dice dalle nostre parti. Mi ricordo che quando me ne andai si ubriacò, una sbronza memorabile».
Il nucleo originario dei Pooh nacque dunque dal sogno, apparentemente visionario, di quel percussionista che, con le sue chiome fluenti e l’allure beat, voleva sfondare. «All’inizio eravamo una cover band degli Shadows poi diventammo trio, quartetto, quintetto. Debuttammo nel ’63-’64 al Circolo Dipendenti Comunali e ottenemmo un successo clamoroso tanto che ci ingaggiò il boss della Vedette Records, Armando Sciascia, alla cui segretaria-fidanzata si deve anche il nome Pooh per non confonderci con un altro gruppo romano che si chiamava Jaguars come noi».
Dopo un longplaying e sei 45 giri, Bertoli nel ’68 si sposa e lascia. La famiglia del resto aveva sempre contrastato le sue velleità artistiche e solo la nonna, titolare del Bar Pic Nic sotto Villa Revedin, sosteneva, anche finanziariamente, il nipote. «Nel ’65 ci diede 4 o 5 milioni con cui ci prendemmo anche la prima macchina, una vecchia Ford familiare, immensa, su cui caricavamo tutto per andare al Piper di Roma, di Milano, a Catania, a Napoli, a Torino».
CON LORO, all’epoca, anche Mario Goretti, divenuto poi liutaio. Al suo posto entrò in formazione Dodi Battaglia che oggi ricorda come sia stato proprio il fiuto di Valerio a farlo scegliere per la successione. «Io suonavo al circolo Dipendenti Comunali, in un sotterraneo vicino a Galleria Cavour, con i Rigidi Rhythm and Blues e la nostra voce, Enrico Marescotti, era amico dei Pooh così chiese a Valerio di venirci a sentire e lui arrivò con la fidanzata. Io avevo 15 anni e mezzo e suonavo da appena due, eppure lui mi notò. Gli devo tutto, fu il mio talent scout, evidentemente immaginò che potessi migliorare, investì su di me anche se l’avvicendamento con Goretti avvenne nel ’68; fino al ’71 abbiamo suonato insieme. Nel ’69-’70 scrivemmo ‘Tanta voglia di lei’ e insomma da lì la strada si fece tutta in discesa. Lui era un genio delle parole, certe frasi come ‘Dio delle città’ o ‘Mi dispiace di svegliarti’ o ‘Chi fermerà la musica’ sono diventate degli slogan ma nascondono anche un significato profondo». E la vena era tutt’altro che esaurita. «La morte se l’è portato via troppo presto - chiosa Bertoli -. Aveva ancora molto da dare». Quel che ha dato è comunque destinato all’eternità.
Lorella Bolelli
I Pooh. Nella foto Valerio Negrini, Roby Facchinetti, Mauro Bertoli e Riccardo Fogli (Olycom)
Fonte - Articolo completo - video : http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2013/01/05/825651-valerio-negrini-pooh-morto.shtml
Ultima modifica di JAMES DUCK il 2013-01-07, 21:55 - modificato 1 volta.
JAMES DUCK
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Titolo: Musica: camera ardente Valerio Negrini lunedi' al Teatro della Luna di Assago 2013-01-05, 20:53
Lunedì 7 gennaio, al Teatro della Luna di Assago (MI), camera ardente per rendere omaggio a Valerio Negrini
Milano, 5 gen. (Adnkronos) - Lunedi' 7 gennaio verra' allestita una camera ardente al Teatro della Luna di Assago (MI), per permettere a chi lo vorra' di dare un ultimo saluto e rendere omaggio a Valerio Negrini, fondatore e paroliere dei piu' grandi successi dei Pooh, scomparso giovedi' in seguito ad un infarto. La camera ardente sara' aperta dalle ore 10.00 alle ore 17.00. La cerimonia funebre si svolgera' poi in forma privata.
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Titolo: Debes comprenderme I POOH / Tantos deseos de ella / Video 1971 en español 2013-01-05, 22:34
Debes comprenderme I POOH / 1971 Tantos deseos de ella en español Canal de RadioRecuerdos
JAMES DUCK
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Titolo: Quando il «Pensiero» dei Pooh prese il volo dalla Dorotina Roby Facchinetti racconta Valerio Negrini 2013-01-07, 08:46
Il ricordo
Quando il «Pensiero» dei Pooh prese il volo dalla Dorotina Roby Facchinetti racconta Valerio Negrini: «Bergamo era la sua seconda casa». Paroliere e fino al '71 batterista, un «fratello maggiore»
«Valerio amava Bergamo, era la sua seconda casa. Pezzi come ] «Valerio amava Bergamo, era la sua seconda casa. Pezzi come "Pensiero" e "Noi due nel mondo e nell'anima" sono nati qui...». Roby Facchinetti piange l'amico Valerio Negrini che un infarto si è portato via mentre era ad Andalo per le vacanze di Natale con la famiglia. Nel dolore, Roby rilegge il diario di una vita vissuta con lo storico autore-testi dei Pooh nei luoghi della nostra città. «Non avevamo una lira. Io vivevo ad Astino a casa di mia madre. I Pooh erano nati da poco, la formazione ci vedeva ancora in cinque. Valerio era di casa nel monastero dove risiedeva tutta la mia famiglia. Ricordo il suo spirito, la sua capacità di saper leggere la vita con ironia. Ed allora non era facile, avevamo un sacco di problemi. Ma Valerio sapeva trasmettere sempre entusiasmo e voglia di affrontare le difficoltà peggiori con il sorriso sulle labbra... Erano gli anni ruggenti del pop italiano: tante idee e tanti debiti. Ricordo che, nel lontano maggio del '66, suonammo a "La Ruota" di Caravaggio. Un promoter bergamasco ci aveva segnalato ad Angelo Zibetti che ne era il proprietario e che invitava nel suo locale tutti i migliori gruppi italiani e internazionali dell'epoca. Valerio suonava la batteria. Ci dette dentro alla grande. Era felice. Per noi, quello sarebbe stato il primo riconoscimento importante...».
Ogni tanto, Facchinetti si interrompe, la voce viene rotta dal pianto per l'amico che non c'è più. Poi gli ritorna la voglia di parlare, un sorriso appena abbozzato. «Dopo qualche anno avevo preso casa in via Dorotina a Mozzo. In camera, avevo piazzato un pianoforte. Valerio aveva già lasciato la sua batteria a Stefano D'Orazio e da dietro le quinte scriveva i testi delle nostre canzoni. Un pomeriggio ero lì che cercavo di comporre nuove armonie, nuove melodie. A un certo punto trovo tre accordi. Valerio mi dice: ecco qui ci starebbe bene la parola "pensiero", senti com'è assonante con la musica. Nacque così uno dei nostri pezzi più leggendari. Tanti altri vennero fuori proprio a Mozzo tra una pizza e una birra che facevamo recapitare a casa. A Valerio non piaceva andare in pizzeria. Diceva: se usciamo, perdiamo la concentrazione. In quel periodo sono nati successi come "Tanta voglia di lei". Alcuni di questi, come "Noi due nel mondo e nell'anima" Valerio e io li abbiamo scritti a Mozzo. Davvero Bergamo ha tenuto a battesimo l'estro creativo di questo genio della musica, un autore unico la cui poesia è entrata nel cuore della gente. Guardi qui il mio cellulare: continuo a ricevere sms di cordoglio dai miei amici e dai fans bergamaschi dei Pooh che in un modo o nell'altro avevano conosciuto Valerio. L'avevamo accettato come un fratello maggiore, perché lui sapeva farsi amare con la sua semplicità, la sua cultura, la sua intelligenza».
Il tempo è passato. I Pooh sono diventati il più grande gruppo pop italiano, sono cambiati gli scenari, non la musica. «Ora abito in una casa tutta mia con mia moglie, i nostri figli - continua Facchinetti -. Vi ho ricavato uno studio di registrazione personale che ho attrezzato con tutte le tastiere possibili. Valerio è venuto qui tante volte. Qui abbiamo messo a punto le nostre nuove canzoni. Anzi, debbo dire che ultimamente siamo tornati a scrivere come facevamo una quarantina di anni fa. Qualche linea melodica, i testi che si incastravano perfettamente nella composizione musicale. La magia del nostro rapporto umano e professionale non è mai sbiadita. E quando staccavamo dalla musica si parlava di tutto, anche di Dio. Non si definiva un credente Valerio, ma l'aveva molto colpito una frase di un amico gesuita: non c'è credente più credente di chi dichiara di non esserlo...». Roby si commuove e ci lascia con un sommesso: «E adesso io?»