LECCE: 8 COSE DA SAPERE SULLA CITTÀ
Piazza del Duomo (Credits: Wikimedia Commons)
Ilaria Molinari, 16 aprile 2014Dopo il successo ottenuto a
Reggio Calabria,
Panorama d’Italia si sposta a
Lecce alla scoperta delle risorse del territorio: economiche, culturali, imprenditoriali. Per tre giorni, dal 14 al 17 maggio, il nostro team occuperà i luoghi più prestigiosi della città con incontri, dibattiti, convegni sul lavoro e le possibilità di fare start-up e impresa, oltre a visite guidate alle bellezze paesaggistiche.
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LECCE IN 10 FOTO
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Nell’attesa, ecco 8 cose da sapere su Lecce:
- Il Salento: Lecce è il centro principale del Salento, area culturalmente differente dal resto della Puglia, come dimostrato anche dal dialetto locale più vicino al calabrese o al siciliano che a altre cadenze pugliesi. Non è un caso che venga definita una “Puglia nella Puglia”. Tra il III e il II secolo a.C. fu la civiltà cretese a colonizzare per prima questa area, denominandola Messapia, ovvero “terra tra i due mari” e a lasciare le prime tracce di una lingua diversa dalle altre oltre che a stabilire rapporti commerciali soprattutto con la Grecia. Infatti nel Salento si possono trovare particolari enclavi linguistiche, come la Arbëreshë, di origine albanese, e la Griko neo-greca.
- Il barocco e la pietra leccese: a Lecce il barocco raggiunge la sua massima espressione con le corti dei palazzi adornate di festoni floreali, putti, baccanti, colonne tortili tutti lavorati nei minimi dettagli nella pietra leccese color giallo oro che tanto caratterizza l’architettura del posto. Siamo di fronte a una roccia calcarea che porta in dote 16 milioni di anni di storia e presente solo nel sottosuolo salentino. Finissima e morbida si lavora facilmente per poi diventare dura e solida a contatto con l’aria. Lavorata dagli artisti locali ha dato colore e forma alle opere leccesi: a partire dalla Basilica di Santa Croce con l’ex convento dei Celestini e piazza Duomo fino alla chiesa di San Matteo (barocco romano).
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L’Idume: è un fiume che percorre tutto il sottosuolo leccese, attraversa la città proprio in prossimità del Castello Carlo V, nel centro storico per sfociare nel mare Adriatico nei pressi della marina di Torre Chianca.
- La cartapesta: tutto è iniziato con la richiesta della Chiesa locale di realizzare statue e figure religiose per rafforzare il sentimento religioso. I leccesi hanno iniziato così a usare la cartapesta che è oggi diventata tipica delle botteghe locali artigiane.
- La vita notturna e la Taranta: Lecce è una città molto vivace, durante l’inverno grazie alla presenza di molti universitari e durante l’estate per i turisti e le feste in piazza. Locali, movida (soprattutto a partire da Porta San Biagio) e taranta. Famoso il festival della musica popolare salentina a Melpignano, vicino Lecce, che si svolge in agosto.
Ora un po’ di numeri:
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Economia: secondo il rapporto economico 2013 della Camera di commercio di Lecce tutti gli indicatori economici sono negativi: nel 2012 (ultimi dati disponibili) la produzione di ricchezza è scesa dell’1,1%, il fatturato delle imprese ha registrato una flessione per il 71% di esse mentre è cresciuto solo per il 6%, la disoccupazione è aumentata del 23,5% mentre le sofferenze bancarie delle famiglie sono salite del 12,8%. L’economia è trainata da circa 73 mila imprese che operano soprattutto nel commercio (33,5%), nelle costruzioni (15,7%) e nell’agricoltura (15,3%) con una coda nel manifatturiero (9,9%).
- Economia del mare: é una delle risorse di Lecce e della sua provincia. Il suo valore aggiunto vale 625 milioni di euro, pari al 5% del valore complessivo, ben al di sopra della media italiana (2,9%). Tra le attività più importanti, la ricerca, la regolamentazione e tutela dell’ambiente seguita da alloggio e ristorazione, attività ittica e, infine, dalla cantieristica e dalla movimentazione delle merci.
- Su cosa puntare: l’economia leccese, tuttavia, negli ultimi tempi sta cambiando aspetto. Crescono le attività legate alla fornitura di energia, al terziario, al commercio e ai servizi in generale mentre si riducono quelle legate all’agricoltura e al manifatturiero. Proprio per supportare l’export la Regione ha attivato lo Sportello per l’internazionalizzazione oltre che un supporto alle piccole e medie imprese del distretto Moda Salento con il progetto “Distretti sul web” per digitalizzare la propria azienda; è stato dato un impulso alla creazione di reti per le imprese e ai cofidi per aprire nuovi canali di finanziamento paralleli a quelli diretti con le banche.
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