E' la scarsa autostima la miccia che fa accendere questo intenso e distruttivo sentimento. L'invidia è un impulso che inganna se stessi, un meccanismo di difesa che mira a togliere ad un'altra persona quella caratteristica, quella persona o quella cosa che vorremmo tanto fosse nostra. Maldicenze e pettegolezzi sono il mezzo per eliminare nell'avversario ciò che invidiamo e sentirci così più forti e sicuri. Un eccesso d'invidia non solo consuma la persona che la prova ma non dà alcun piacere a chi la vive.
Se però si impara a governare questo impulso si può addirittura trasformarlo in uno stimolo volto a migliorarsi. Esiodo, un poeta greco del VIII secolo avanti Cristo, aveva già rivalutato l'invidia dividendola tra buona, quando genera orgoglio e competizione positiva, e cattiva quando favorisce la discordia.
Per fare in modo che l'invidia diventi utile bisogna cercare di dosarla, solo in questo modo può servire ad affrontare la vita riuscendo ad ottenere qualcosa in più nello studio, nella professione e nella vita privata.
Se invidiamo qualcuno che è più magro di noi forse riusciremo a metterci finalmente a dieta seriamente, se invidiamo l'amica che ha trovato l'amore forse riusciremo a modificare alcuni atteggiamenti ed accettare nuovi incontri, se invidiamo il modo di atteggiarsi e di vestire di una persona forse riusciremo a trovare un nuovo look.
L'invidia verso chi è più ricco, più magro, più felice ci può far capire che cosa non ci piace della nostra vita e diventare un molla verso il cambiamento. Questo stimolo aiuta ad auto migliorarsi poiché il tentativo di assomigliare al proprio modello o la voglia di ottenere gli stessi risultati porta la persona a lavorare sodo per arrivare al medesimo livello. L'emulazione spinge a valorizzare i propri punti di forza e a colmare le proprie lacune.
Chi o che cosa invidia maggiormente la donna alle altre rappresentanti del gentil sesso? Al primo posto c'è 'un compagno bello e benestante', al secondo 'la bellezza', al terzo' 'il fascino' , al quarto 'la capacità seduttiva' e al quinto ' la serenità.