Al Museo delle Cere di Roma una statua dedicata all’ex Pooh STEFANO D’ORAZIO (inaugurazione il 19 ottobre)
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JAMES DUCK
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Titolo: Al Museo delle Cere di Roma una statua dedicata all’ex Pooh STEFANO D’ORAZIO (inaugurazione il 19 ottobre) 2011-10-13, 15:01
Al Museo delle Cere di Roma una statua dedicata all’ex Pooh STEFANO D’ORAZIO (inaugurazione il 19 ottobre)
13 ottobre 2011 - da Novello Franco
STEFANO D’ORAZIO
IL 19 OTTOBRE VERRÀ INAUGURATA AL MUSEO DELLE CERE DI ROMA
LA STATUA DEDICATA ALL’EX POOH
OGGI APPREZZATO AUTORE DI MUSICAL
Il 19 ottobre alle ore 15.00 verrà inaugurata al Museo delle Cere di Roma la statua dedicata a STEFANO D’ORAZIO, il poliedrico autore, ex batterista e manager dei Pooh, che nel 2009 ha lasciato la storica formazione della musica italiana per dedicarsi a “nuove emozioni e nuovi progetti”, tra cui i fortunati musical da lui scritti o tradotti in italiano con grande successo negli ultimi anni (da “Aladin” e “Pinocchio” fino a “Mamma Mia!”).
La statua sarà posizionata nella sala dedicata ai musicisti italiani contemporanei, insieme a quelle di artisti quali Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli, Zucchero e Ligabue e: con sembianze di un realismo impressionante, STEFANO D’ORAZIO appare in piedi, dietro alla sua storica e mastodontica batteria, con il suo classico sorriso tra l’ironico ed il disincantato, classico di chi, come lui, non si è mai preso troppo sul serio.
Il Museo delle Cere di Roma è in Piazza SS. Apostoli 68 (Piazza Venezia) ed è aperto tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 21.00 (per info: www.museodellecere.com).
Il Museo delle Cere di Roma è nato nel 1958 e dopo quello di Londra e Parigi è il terzo in Europa per importanza e numero dei personaggi in esso rappresentati.
La scelta della direzione artistica è sempre stata quella di immortalare in Statue di Cera quelle figure che hanno scritto nei secoli storia e costume riservando però un importante spazio anche a quei personaggi contemporanei che hanno segnato il nostro tempo.
Nel variegato itinerario che si snoda attraverso le sale del Museo si incontrano i protagonisti del presente e del passato, dalla Storia Antica e Moderna ai grandi Inventori, dai Papi, ai Politici passando attraverso santi, poeti, pittori, scrittori, scultori e grandi compositori fino ad arrivare alle facce delle arti del nostro tempo, come il cinema, il teatro e la musica: da Charlie Chaplin a Totò, da Alberto Sordi con Nino Manfredi ad Eduardo de Filippo.
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Titolo: Mamma mia sono finito al Museo delle Cere! 2011-10-19, 09:13
Mamma mia sono finito al Museo delle Cere!
Stefano D'Orazio posa a fianco della statua di cera che lo ritrae al Museo delle Cere di Roma.
La statua dell’ex-Pooh viene presentata oggi al pubblico. «A dire il vero è più di vent’anni che faccio gesti, perché nel 1986 già avevano sistemato i Pooh al museo, tra Napoleone e Garibaldi. Non c’era ancora un reparto contemporanei. Poi le statue le hanno tolte perché noi continuavamo ad invecchiare e quelli là rimanevano giovani. Quando a settembre mi hanno detto che volevano rimettere la statua pensavo che intendessero il gruppo, invece volevano solo fare un omaggio alla romanità. Ora però le statue non son più di cera, ma di silicone. Sei un avatar e ti fai impressione. Penso che Tiziana, la mia compagna, quando stasera uscirà dal museo chiederà se possono tenermi e in cambio consegnarle la statua. Quella si ferma lì. Hanno fatto un reparto dedicato ai musicisti di oggi; mi hanno messo tra Pavarotti e Bocelli».
Leggi l'intervista che Ugo Bacci a fatto a Stefano D'Orazio su L'Eco in edicola mercoledì 18 ottobre
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Titolo: STEFANO D’ORAZIO SI FA DI “SILICONE” PER IL MUSEO DELLE CERE DI ROMA 2011-10-20, 00:54
STEFANO D’ORAZIO SI FA DI “SILICONE” PER IL MUSEO DELLE CERE DI ROMA
Roma - E dà alla stampa “Confesso che ho stonato” con “tutto quello che di solito non dovrebbe comparire in una biografia ufficiale”
Roma - “È emozionante. Di solito nessuno è profeta in patria”. Un raggiante Stefano D’Orazio, capitolino doc, ha oggi inaugurato la propria statua al Museo delle Cere di Roma, collocata accanto a Pavarotti, Bocelli, D’Alessio, Zucchero e Ligabue nella “sala della musica”. “Oggi vengo ritratto qui nell’ultimo concerto tenuto con i Pooh al Forum di Assago con la mia inseparabile Ludwing – precisa D’Orazio -. Ma qui entrai per la prima volta con tutto il gruppo nel ventennale della band nel 1986”. Poi per il rinnovamento in corso al museo le quattro statue sono state rimosse. La tecnica è cambiata e l’esposizione si è spostata di qualche numero civico in Piazza SS. Apostoli: ora è al numero 67. “Dalle statue in cera siamo passati all’elastomero, cera siliconata, con interventi di applicazione di peli, ciglia, capelli e occhi di vetro, una tecnica all’avanguardia che già è utilizzata a Londra e a Parigi – afferma l’amministratore del museo Fernando Canini -. In questo modo il visitatore può farsi la fotografia accanto al proprio idolo con una veridicità maggiore”. Stefano D’Orazio è nella rosa delle circa 30 nuove statue del museo, che conta un flusso di 50 mila spettatori nell’ultimo anno e che ha allo studio una nuova sala, quella degli orrori, con in prima linea il personaggio di Dracula. Ma gli altri componenti dei Pooh? Non è detto che anche loro “rientreranno” nel Museo, al momento Fernando Canini è però preso dall’arrivo di una grande star internazionale della musica di cui non anticipa nulla per dichiarata “scaramanzia”.
Se la compagna di Stefano D’Orazio ha chiesto per la veridicità della statua di poter sostituire l’Avatar dell’artista con il suo uomo troppo vivace in casa, il musicista trova sempre impressionante e quasi “inquietante” essere ritratto accanto a personaggi di altre epoche come Giulio Cesare ed è felice che sulla scritta che accompagna l’opera siliconata si parli anche del suo presente, oltre che del suo passato con i Pooh. E il suo presente oggi parla di musical di successo quali “Aladin”, “Pinocchio” e “Mamma Mia!”, a cui si stanno aggiungendo due nuovi progetti a cui sta lavorando per il 2012 e il 2013 “sempre che – sottolinea l’artista – sopravviviamo alla crisi di oggi dove la gente deve prima pensare a curarsi le vene varicose e a comprare i libri di scuola e poi ad andare a teatro”. Tutto ciò è detto con un carico di un entusiasmo contagioso e ricco di ottimismo da rendere unico questo musicista di 63 anni che sa mettersi continuamente in gioco con ironia e che ora sta per dare alle stampa l’autobiografia “Confesso che ho stonato”. “Racconto – dichiara – tutte le brutte figure. È un’autobiografia sputtanante. C’è scritto tutto quello che di solito non dovrebbe comparire in una biografia ufficiale. Ci sono gli scivoloni dietro le pose ufficiali, dai treni persi alle gaffe in amicizia e nel sesso. A partire dalla mia prima volta con una più grande di me e con cui non avevo idea di cosa fare”. C’è anche la prima volta con la batteria. “Al liceo vedevo che avevano successo con le ragazze quelli che suonavano la batteria. Così mi spacciai per un batterista. Non avevo propria idea di come si suonasse all’epoca, ma mi presero sul serio e mi fecero fare un provino. Imparai il primo tempo e feci sempre lo stesso in tutti i brani. Mi fecero i complimenti. Ebbi fortuna”. Ma fu anche intraprendenza e volontà. “Devi prendere il treno quando passa ma devi andare alla stazione”, afferma D’Orazio. Nel futuro ci potrebbe essere anche un progetto in tv dopo che lo abbiamo visto in giuria di un talent show? “Oggi vado avanti seguendo la mia curiosità – risponde -. Ho fatto già quell’esperienza e non vorrei replicarmi. Oggi posso permettermi di dire ‘no”’. E a Fiorello se lo invita in trasmissione cosa dirà? “Non l’ho sentito. Ma adoro quell’uomo – dice -, è il ritratto dell’allegria”. (ilVelino/AGV NEWS) (onp) 19 Ottobre 2011