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Titolo: DOMENICO MODUGNO 2011-01-11, 13:18
Domenico Modugno è considerato il padre dei cantautori italiani e come autore interprete è tra i più grandi d'Europa.
Nacque il 9 gennaio 1928 a Polignano a Mare (Bari), un paesino dalle case bianche a picco sul mare. Dal padre Cosimo comandante del Corpo delle Guardie Municipali a San Pietro Vernotico (BR), imparò fin da piccolo a suonare la chitarra e la fisarmonica ed ereditò una grande passione per la musica, componendo la sua prima canzone a 15 anni.
Insoddisfatto della vita di paese, a 19 anni scappò di casa e andò a Torino, la città più a nord d'Italia, dove si adattò a fare il gommista in una fabbrica. Ritornato al paese per fare il servizio militare, ripartì per Roma dove pur d'iniziare la sua carriera artistica si mise a fare ancora una volta i più umili mestieri. Partecipò al concorso per attori al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove fu ammesso e dove, successivamente, vinse la borsa di studio quale migliore allievo della sezione di recitazione.
Nel 1951, ancora allievo, prese parte al film "Filumena Marturano" di Eduardo De Filippo e nel 1952 a "Carica eroica" di De Robertis dove interpretava la parte di un soldato siciliano che canta la "Ninna Nanna" ad una bambina.
E' da questo episodio che nacque la leggenda del "Modugno siciliano".
Sempre nel 1952 è "attore giovane" in teatro nel "Il borghese gentiluomo" di Molière (Compagnia Tatiana Pavlova) e prende parte ai films "Anni facili" di Zampa (1953) e all'episodio "La giara" con Turi Pandolfini e Franca Gandolfi, del film di Giorgio Pàstina "Questa è la vita" (1954). Nel 1953 si presentò al concorso musicale radiofonico "Trampolino" e dopo prese parte alla trasmissione "Radioclub" in onore di Frank Sinatra. Fu allora che Fulvio Palmieri della Rai gli offrì una serie di trasmissioni radiofoniche intitolate "Amuri... Amuri" della quale egli stesso scriveva i testi ed in cui faceva il regista e, insieme a Franca Gandolfi, l'attore e persino il rumorista. Durante questo periodo, compose molte canzoni in dialetto pugliese (di San Pietro Vernotico) e in siciliano ispirandosi al folclore pugliese e siciliano. Minatori, pescatori, storie d'amore di pesci spada innamorati, fedeli fino alla morte nel massacro della tonnara, di cavalli diventati ciechi e spinti a morire nel gran sole rovente dopo il buio delle miniere. Questi erano i personaggi delle sue prime canzoni che destarono e destano tuttora, interesse presso la critica.
Le canzoni di quel periodo furono: "Lu pisce spada", "Lu minaturi", "La sveglietta", "La donna riccia", "Lu sciccareddu 'mbriacu", "Attimu d'amuri", etc. Nella stagione teatrale 1955/1956 recitò al Piccolo Teatro di Milano in "Italia, sabato sera" di A. Contarello regia di Franco Parenti - Jacques Lecoq e nel "Il Diluvio" di Ugo Betti.
Nel 1957 vinse il II premio al Festival della Canzone Napoletana con "Lazzarella" (cantata da Aurelio Fierro) che gli portò il successo popolare. Ad essa seguirono: "Sole, sole, sole", "Strada 'nfosa", "Resta cu mme", "Nisciuno po' sape'", "Io, mammeta e tu" etc. che rimodernarono lo stile della canzone napoletana.
Nel 1958 partecipò al Festival della Prosa a Venezia nella commedia di Antonio Aniante "La rosa di zolfo" per la regia di Enriquez. Nello stesso anno partecipò al festival della Canzone Italiana a Sanremo con "Nel blu dipinto di blu", coautore Franco Migliacci, che vinse il primo premio e rivoluzionò la canzone italiana e dette inizio al boom della vendita discografica italiana fino ad allora molto bassa. "Volare" fu tradotta in tutte le lingue, fu in testa alle classifiche di tutto il mondo, anche in America del Nord, in cui si vendettero milioni e milioni di copie tanto che nel 1958 gli furono assegnati due Grammy Awards, uno come disco dell'anno e uno come canzone dell'anno 1958. Anche il Cash Box Bilboard gli conferì l'Oscar per la migliore canzone dell'anno e ricevette in dono dalle industrie musicali tre dischi d'oro, uno per il migliore cantante, uno per la migliore canzone e uno per il disco più venduto. Nel corso di una tournée gli furono offerte le chiavi di Washington e la stella di sceriffo di Atlantic City. Per quattro mesi ininterrottamente gli altoparlanti di Broadway e le stazioni radio suonarono le originali note di "Volare". Modugno ha attraversato l'Atlantico decine di volte: tutti gli Stati del Sud e del Nord America lo hanno visto e sentito le sue canzoni, dalla viva voce. A Caracas, ad uno spettacolo in cui Modugno cantò al Coney Island, é stata raggiunta la punta massima di 121.000 presenze. Furono molti i successi discografici ed editoriali di quel periodo, come "L'uomo in frack", "Notte di luna calante", "Io" (che è stata incisa come "Ask me" da Elvis Presley) etc. Nel 1959 rivinse il primo premio del Festival di Sanremo con "Piove" (Ciao, ciao bambina) e nel 1960 il secondo con la canzone "Libero".
Nel 1961 dopo un anno di inattività per un incidente avuto, debuttò come protagonista nella commedia musicale "Rinaldo in campo" di Garinei e Giovannini, di cui compose anche tutte le musiche e che fu definito: "Il più grosso successo teatrale di tutti i tempi avvenuto in Italia", registrando record d'incassi mai raggiunti in questo campo. "Rinaldo in campo" ha rappresentato l'Italia al Festival Internazionale del Teatro in Francia, con enorme successo di critica. In questo spettacolo tra le altre ci sono le canzoni "Se dio vorrà", "Notte chiara", "Tre briganti e tre somari" e "La bandiera" che viene insegnata ai bambini di molte scuole elementari italiane. Nel 1962 rivinse il primo premio al Festival di Sanremo con la canzone "Addio..., Addio..." cui seguirono "Giovane amore" e "Stasera pago io". Nel 1963 si cimenta nella regia cinematografica del film "Tutto e' musica". Nel 1963 lo ritroviamo in teatro nel dramma - storico - musicale "Tommaso d'Amalfi" di Eduardo De Filippo. Nel 1964 vince il Festival di Napoli con "Tu si' 'na cosa grande". Nel 1965 in televisione interpreta il ruolo di "Scaramouche" nell'omonimo sceneggiato per la regia di Daniele Danza e di cui compone tutte le musiche. Nel 1966 vince ancora una volta il primo premio del Festival di Sanremo con la canzone "Dio, come ti amo". Dopodiché interpretò "Liolà" di Luigi Pirandello per la regia di Giorgio Prosperi (1968). Nel 1973 - 1974 - 1975 fu Mackie Messer nella "Opera da tre soldi" di Bertold Brecht e Kurt Weill per la regia di Giorgio Sthreler, produzione Piccolo Teatro Di Milano. Nel 1972 fu in televisione nello sceneggiato televisivo "Il marchese di roccaverdina" di Luigi Capuana regia di Edmo Fenoglio; nel 1977 "Don giovanni in sicilia" di Vitaliano Brancati.
Nel 1978 ritornò alla commedia musicale con "Cyrano" di Riccardo Pazzaglia tratto da "Cyrano de Bergerac" di Edmond Rostand. Nel 1984 fu ancora in televisione con lo sceneggiato "Western di cose nostre" tratto da un racconto di Leonardo Sciascia sceneggiato da Andrea Camilleri per la regia di Pino Passalacqua. Appassionato di poesia musicò "Le morte chitarre" e "Ora che sale il giorno" di Salvatore Quasimodo. Per Pasolini musicò "Cosa sono le nuvole" che canta nell'episodio omonimo del film "Capriccio all'italiana". Nei suoi rapporti con il cinema non bisogna dimenticarsi dei films "Europa di notte" di Alessandro Blasetti dove tra le altre canta anche "Sole, sole, sole" testo di Riccardo Pazzaglia, "Nel blu dipinto di blu" di Piero Tellini, "Lo scopone scientifico" di Luigi Comencini e del "Il giudizio universale" di De Sica dove fornisce una prova notevole di attore e interprete cantando "'Na musica" coautore A. Pugliese. Nel 1974 partecipò alla campagna sul divorzio del P.S.I., componendo per l'occasione la canzone "L'anniversario" su parole di Iaia Fiastri. Nel 1984 durante le prove della trasmissione di Canale 5 "La luna del pozzo", un ictus lo menomerà nella parola e nei movimenti, ma non nello spirito.
Nel 1986 si iscrisse al Partito Radicale e fu eletto deputato nelle liste radicali il 15 giugno 1987 nella circoscrizione di Torino Novara Vercelli. Fu molto attivo nella battaglie civili, soprattutto quelle a favore dei più deboli. Nel 1989 si batté contro le condizioni disumane dei pazienti dell'ospedale psichiatrico di Agrigento, tenendo anche un concerto in loro favore "Concerto per non dimenticare", che fu il primo dopo la malattia. Nel 1990 fu eletto sempre ad Agrigento Consigliere Comunale. Nel 1991 fu nuovamente aggredito dalla malattia, ma nonostante questo nel 1993 incise il disco "Delfini" insieme con suo figlio Massimo. Muore a Lampedusa il 6 Agosto 1994 nella sua casa davanti al mare.
DOMENICO MODUGNO
LA LONTANANZA
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-01-11, 18:04
Domenico modugno - Vecchio frack
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-01-12, 09:12
ANCHE L' ARTISTA VINCENZO HA DEDICATO UNA SUA OPERA AL GRANDE DOMENICO MODUGNO
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-01-14, 11:29
Domenico Modugno- Tu Si 'Na Cosa Grande 1964
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-01-14, 11:32
Eurovision 1966 - Domenico Modugno - Dio, come ti amo
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-01-14, 11:35
Domenico Modugno - Amara terra mia
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Titolo: 2011-01-15, 08:58
Domenico Modugno- PIOVE 1959
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-01-15, 09:04
Domenico Modugno - Piange Il Telefono
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-01-16, 12:11
tre somari e tre briganti
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-01-17, 09:23
Domenico Modugno come hai fatto 1969
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-01-19, 12:42
Domenico Modugno - El Maestro de violin
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-01-23, 18:50
Domenico Modugno, "Meraviglioso", 1968
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-02-07, 17:44
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-03-20, 18:54
Musetto - Domenico Modugno
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-03-20, 18:57
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-03-20, 19:07
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Titolo: Re: DOMENICO MODUGNO 2011-03-20, 19:11
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Titolo: Penso che un sogno così... Omaggio a Domenico Modugno del 08/06/2014 - VIDEO - RAI.TV 2014-06-11, 09:08
Massimo Giletti conduce in prima serata “Penso che un Sogno così…” omaggio a Domenico Modugno, l’immortale Mimmo nazionale. Un grande spettacolo per il talento più originale della canzone italiana, il “padre” dei cantautori che rivoluzionò per sempre la nostra discografia portandola in cima alle vette più alte delle classifiche mondiali.
www.rai.tv
florinda
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Titolo: Domenico Modugno, vent'anni dopo: la favola di mr. Volare stupisce ancora 2014-08-05, 21:35
Domenico Modugno, vent'anni dopo: la favola di mr. Volare stupisce ancora
Vent'anni fa, il 6 agosto 1994, si spegneva il cantante italiano più amato e popolare: "Nel blu dipinto di blu"è il quinto singolo più venduto nella storia della musica leggera. La sua Polignano a Mare gli dedica una nuova edizione dell'evento "Meraviglioso Modugno": di scena Gino Paoli e Danilo Rea, Malika Ayane, Marta Sui Tubi, Diodato, Rocco Hunt , Renzo Rubino, Erica Mou
"Volare oh, oh, cantare oh, oh, nel blu dipinto di blu, felice di stare lassù...". La rivoluzione gentile di Domenico Modugno iniziò da questo ritornello, scivolato sull'Italia degli anni Cinquanta con la forza di una nuova, irresistibile liberazione. Ci arrivò attraverso le immagini in bianco e nero - a scarsa definizione, ma all'epoca nessuno ci faceva caso - del secondo programma della Rai, e provenivano dall'austero Salone delle Feste del Casinò Municipale di Sanremo, sede dell'ottava edizione del Festival della canzone, iniziato il 30 gennaio 1958. Tanto bastò a immortalare l'eleganza di quel bel signore in smoking bianco con i baffi da moschettiere. E a spalancare un orizzonte fantastico al Paese intero grazie a quel manifesto cantautorale ante litteram. Modugno fu il primo cantante a portare a Sanremo un motivo che lui stesso aveva scritto, in coppia con Franco Migliacci. Nel blu dipinto di blu - quello era il titolo della canzone, ma gli italiani la ribattezzarono Volare - vinse a furor di popolo (con il giovanissimo Johnny Dorelli nella versione alternativa). Poi stravinse sul mercato, raggiungendo quote vertiginose di vendita: oltre 22 milioni di copie. È tuttora il quinto singolo più venduto nella storia della musica - sorpresa: al sesto c'è un'altra italiana famosa nel mondo, la Carrà, ma se diciamo che A far l'amore comincia tu non ci regala lo stesso pathos nessuno si offende, vero? - e di sicuro è la canzone made in Italy più rappresentativa dell'intera storia della musica leggera italiana. Non c'è Quando quando quando, Gloria, L'italiano, Con te partirò che, nei decenni, sia in grado di reggere il confronto.
L'America dei record. Il 6 agosto ricorre il ventennale della scomparsa di Modugno, attore, cantante, combattente per i diritti dei più deboli: negli ultimi dieci anni di vita antepose le battaglie sociali alla propria sfera privata e artistica. Fu autore, cantautore, poi diventò Mr. Volare, come ancora oggi lo ricordano gli americani che presero ad amarlo dopo l'exploit di quel primo Sanremo vittorioso la cui eco gli procurò fama, simpatia e la bellezza di tre Grammy Awards: disco e canzone dell'anno, oltre al riconoscimento di miglior interprete di un memorabile 1958.
Come accadrà qualche anno dopo ai Beatles, Modugno iniziò la sua scalata alla popolarità negli Stati Uniti partendo dagli studi dell'Ed Sullivan Show, il programma tv più seguito degli USA. L'operazione simpatia scattò immediata, lungo il suo primo e glorioso tour tra le città nevralgiche della repubblica federale, da Boston a Los Angeles fino a New York - Modugno si esibì anche alla Carnegie Hall - e la risposta del pubblico fu letteralmente entusiastica. L'America adottò Mr. Volare e Nel blu dipinto di blu schizzò verso traguardi vertiginosi per un interprete italiano che, per di più, canta in italiano: tredici settimane consecutive al primo posto delle classifiche di vendita, impresa che appare tuttora irraggiungibile.
Sanremo: l'interprete e il cantastorie. Nella sua carriera Modugno ha preso parte a undici edizioni del Festival di Sanremo, lo ha vinto quattro volte, e anche questo è un record, che gli appartiene ex aequo con il "reuccio" Claudio Villa. Dopo il trionfo di Nel blu dipinto di blu, c'è il bis dell'anno successivo con Piove, ancora con Johnny Dorelli come suo "doppio", poi nel 1962 la terza vittoria, in coppia proprio con il "rivale" Claudio Villa (Addio... addio...) e nel 1966 il poker che conquista stavolta insieme a una partner femminile, Gigliola Cinquetti, e un'altra canzone indimenticabile del suo repertorio: Dio, come ti amo. Ma la carriera del Modugno cantante e autore è lunga, originale - Musetto, Io, mammeta e tu, Lazzarella e Strada 'nfosa, scritte con Riccardo Pazzaglia, Resta cù mme sono alcuni dei brani che anticipano l'exploit sanremese - spesso premiata, talvolta incompresa oppure riabilitata con il senno di poi. Capita per esempio che, nel 1968, la giuria selezionatrice del Festival incorra in un clamoroso autogol ed elimini dal concorso Meraviglioso, un capolavoro ripreso poi da ammiratori ed epigoni (come i Negramaro, che ne hanno fatto una cover bellissima). Tu sì 'na cosa grande è un'altra delle sue hit indimenticabili: Modugno la presentò al Festival di Napoli del 1964 - l'altra versione era di Ornella Vanoni, e per la coppia fu il trionfo. Modugno nasce però come cantastorie - non è un caso che nel 1974 sia lui il cuore pulsante della prima edizione del Premio Tenco, la rassegna della canzone d'autore di Sanremo ideata da Amilcare Rambaldi e destinata alla storia - e i flash delle sue canzoni sono squarci di vita vera (La donna riccia, La sveglietta, Lu pisci spada, Cavallo bianco, Malarazza, tra le altre) talvolta cronistici, altre volte immaginifici, e comunque spesso sofferti e dolorosi. Come l'indimenticabile Vecchio frac, ispirata alla storia vera del principe Raimondo Lanza di Trabia, marito dell'attrice Olga Villi, morto suicida nel 1954, dopo essersi lanciato nel vuoto dal suo palazzo di via Sistina, a Roma.
Rinaldo, Scaramouche, Cyrano: l'attore. Curioso e poliedrico per natura, Modugno aveva in realtà iniziato la sua avventura artistica come attore trovando una buona accoglienza al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove aveva conosciuto Riccardo Pazzaglia - il suo primo coautore, l'amico di una vita - e Franca Gandolfi, aspirante attrice come lui, che diventerà sua moglie. Nel 1960 è nel cast di Appuntamento a Ischia con Mina e gli allora sconosciuti Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Il successo è dietro l'angolo e arriva l'anno successivo, con la commedia musicale Rinaldo in campo di Garinei e Giovannini - nata per celebrare i cento anni dell'Unità nazionale - di cui è il protagonista, oltre che l'autore delle musiche. Nel musical Modugno interpreta magistralmente il ruolo di un Robin Hood la cui Sherwood è la Trinacria, un brigante che ruba ai ricchi per dare ai poveri e poi si unisce ai garibaldini per liberare la Sicilia dai Borboni, spinto dall nobildonna Angelica (Delia Scala), insieme al suo braccio destro Chiericuzzu (Paolo Panelli) in un cast che comprende Franco e Ciccio, che con Modugno cantano Tre briganti e tre somari. Rinaldo in campo, esportato con successo in tutto Europa, si rivelerà in seguito anche un boom televisivo, a fare il paio con lo sceneggiato Scaramouche di Daniele D'Anza, dove Mr. Volare è accanto a Carla Gravina, e alla commedia musicale Cyrano, ancora per la regia di D'Anza, dove interpreta l'eroe accanto a Catherine Spaak prima, e Alida Chelli poi.
Ma il suo curriculum d'attore comprende pure Tommaso d'Amalfi di Eduardo De Filippo, una versione curiosa del Liolà pirandelliano di cui compose parte delle musiche, la commedia Mi è caduta un ragazza nel piatto con Mimmo Craig, Paola Quattrini ed Enrica Bonaccorti (la futura coautrice di La lontananza) e il ruolo di Mackie Messer nell'Opera da tre soldi di Brecht e Weill diretta da Giorgio Strehler. Per non parlare del cinema, che Modugno frequentò con tanti camei e una decina di ruoli importanti. Come compositore prese parte a Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini, che era un suo grande ammiratore e gli offrì poi un ruolo nell'ultimo episodio di Capriccio all'italiana.
Gli ultimi anni: il combattente. Negli ultimi dieci anni di vita, Modugno lottò come un leone per arginare le conseguenze dell'ictus che lo aveva costretto alla semiparalisi dal giugno del 1984, dando fondo a tutto il suo coraggio e alla sua determinazione. Fu in prima linea con l'impegno sociale per i diritti dei malati, condividendo le iniziative del Partito Radicale, per il quale fu eletto alla Camera dei deputati nel 1987, impegnandosi a fondo per la causa dei diversamente abili e partecipò alla campagna (vittoriosa) per la chiusura dell'ospedale psichiatrico di Agrigento, ai cui ricoverati dedicò poi il suo primo concerto dopo la malattia.
Modugno trovò la forza di ripresentarsi sulle scene, pur visibilmente menomato, e di offrire il suo talento di interprete, miracolosamente intatto, in alcuni concerti memorabili dei primi anni Novanta: alle Terme di Caracalla di Roma, in piazza San Carlo a Torino. E all'estero: tre date allo Sporting di Montecarlo, poi l'ultimo tour nelle Americhe, di nuovo ospite della gloriosa Carnegie Hall di New York poi a Chigago, Filadelfia, Los Angeles, San Francisco, Città del Messico, Caracas, Lima, Buenos Aires, Rio. Infine, l'ultimo grande concerto proprio nella sua Polignano a Mare, il 26 agosto 1993. Domenico Modugno si spense a 66 anni, il 6 agosto 1994 nella sua casa di Lampedusa, davanti l'isola dei conigli.
In questi ultimi vent'anni Modugno è rimasto sempre virtualmente sotto i riflettori. La favola di Mr Volare si tramanda di generazione in generazione e le canzoni di Modugno non hanno mai smesso di esercitare la loro attrazione, magari attraverso le cover - alcune filologicamente rigorose, altre meno fedeli e più inventive - che cantanti italiani e stranieri gli hanno dedicato: tra gli altri, Mina, Roberto Murolo, Negramaro, Gianna Nannini, Carmen Consoli, Daniele Sepe, Roy Paci, Ginevra Di Marco, Avion Travel (il loro Uomini in frac ha girato con molte repliche per l'Italia), Daniele Silvestri, Piero Pelù, Peppe Voltarelli, che ha scritto e portato in scena un recital su di lui, Voleva fare l'artista), Radiodervish (con l'attore Giuseppe Battiston hanno ideato lo spettacolo Amara terra mia). L'anno scorso la Rai gli ha dedicato la fiction Volare - La grande storia di Domenico Modugno, con il volto di Giuseppe Fiorello e intanto è stato un florilegio di omaggi scritti, cparlati, cantati, suonati, scolpiti: sul lungomare della sua Polignano a Mare, fa eccentrica mostra di sé il monumento (intitolato "Volare") a lui dedicato dall'argentino Hermann Mejer.
Polignano a Mare, l'omaggio continua. A vent'anni dalla scomparsa, Polignano a Mare, la cittadina pugliese dove l'artista era nato il 9 gennaio del 1928, torna a celebrarlo con la quarta edizione di Meraviglioso Modugno. Nello scenario di Piazza Aldo Moro (l'ingresso è gratuito) Maria Cristina Zoppa condurrà la serata con cantautrice pugliese Erica Mou. A cantare Modugno, ciascuno alla sua maniera, ci saranno Gino Paoli e Danilo Rea (Notte di luna calante, Strada 'nfosa, Resta cu mme), Malika Ayane (Nel blu, dipinto di blu, Dio, come ti amo), Diodato (Piove, Selene), Rocco Hunt (Lazzarella, Tu si 'na cosa grande), Marta sui Tubi (U' pisci spada, Tre somari e tre briganti), Renzo Rubino (Amara terra mia) e la stessa Erica Mou che aprirà il tributo con Se Dio vorrà. Parteciperanno la famiglia Modugno, Franco Migliacci, la famiglia Pazzaglia, Rudi Assuntino, Mimmo Carta, Gianni Torres. L'elemento centrale della scenografia dello spettacolo sarà Il "blu (dipinto di blu)": lo sfondo del palco, realizzato dal writer Fabio Della Ratta, sarà composto da uno skyline di Polignano a Mare e da una figura di Modugno con in mano un microfono degli anni 60 che sembrerà apparire dalle nuvole di un cielo blu. L'evento "Meraviglioso Modugno" non si esaurisce comunque con la ricorrenza del ventennale. C'è anche la mostra "Vinyl blu dipinto di blu", appena inaugurata, che resterà aperta fino al 15 settembre al vecchio Museo Pino Pascali di Polignano a Mare con le curiose opere d'arte create da 60 artisti provenienti da tutto il mondo, selezionati attraverso un contest online, che hanno usato tecniche miste e materiali diversi utilizzando un vinile come supporto per produrre il proprio lavoro. Intanto si conclude "Autori 2014", la rassegna dedicata alla musica d'autore, tra sperimentazione e tradizione, protagonisti Mauro Ermanno Giovanardi, Nada e Fausto Mesolella e la coppia Carolina Bubbico e Fabryka all'epilogo.