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| Titolo: Bob Marley come non l'avete mai visto. Esce un documentario dedicato al leggendario re del reggae 2012-04-20, 20:58 | |
| Bob Marley come non l'avete mai vistoEsce un documentario dedicato al leggendario re del reggae E "Dear dad", un libro molto «polemico» del figlio Ky-Mani
Bob Marley, a 30 anni dalla morte è ancora un'icona planetaria
A oltre 30 anni dalla morte, è un'icona planetaria, celebre ovunque, in un paesino della Bergamasca come nelle profondità della Bolivia; sinonimo indiscusso e primo prodotto d'esportazione di un intero paese, la Giamaica; insuperato esecutore di un sound, il reggae, identificato in una sola persona come mai accaduto per nessun altro genere musicale. Bob Marley, insomma.
COME NON L'AVETE MAI VISTO - Ora il re dovrebbe mostrarsi come non l'avete mai visto: è quel che promette «Marley» del bravo documentarista scozzese Kevin McDonald, venerdì in uscita negli Usa, presentato in anteprima al Berlino. Marley e basta, appunto: a quanto si è visto finora, non c'è celebrazione retorica o acritica nel film, del leggendario cantante, morto a soli 36 anni di tumore nel 1981. La parabola di Bob, dalla infanzia negli slum di Trenchtown alla prematura scomparsa, viene ricostruita attraverso le testimonianze di amici, familiari e musicisti. Con immagini inedite, e non scontate: non si dovrebbe insomma vedere la solita cartolina con dreadlocks e marijuana.
NON NEL NOME DEL PADRE - E per nulla compiacente è il ritratto che ne fa Ky-Mani, decimo degli ultimi figli della tribù di Bob. Nel libro che sta per uscire in Italia «Dear Dad» (il 23 aprile per Chinaski edizioni). Il 36enne cantante anch'egli (praticamente una professione obbligatoria per la progenie di Marley), non ce l'ha tanto col padre che morì quando era ancora bambino. Quanto col resto della famiglia, matrona Rita in testa, la prima moglie di Bob: lui escluso dal «cerchio magico» marleyano perchè considerato illeggittimo, nato dalla relazione con la tennista Anita Belnavis. E costretto a un'infanzia di povertà e miseria nei ghetti di Miami. Poi discretamente riscattata sul palcoscenico. Ma non nel nome del padre.
Matteo Cruccu
http://www.corriere.it/
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