Danze nuziali nel desertoDiario dal Niger durante la cerimonia degli Peul Bororo. Da anni desideravo assistere a
una delle cerimonie più antiche dell’Africa subsahariana: il Gerewol, festa rituale dell’etnia
Peul Bororo che si prolunga per ben una settimana, in cui ragazzi e ragazze in età da marito si danno convegno a una gara nuziale. È la fine di settembre quando iniziamo il viaggio in Niger. Ci lasciamo alle spalle la capitale
Niamey per addentrarci nella savana semiarida presahariana dove radi arbusti spinosi, rinverditi dalle recenti piogge, punteggiano un universo color ocra. Ci dirigiamo verso
Abalak dove è fissato il nostro incontro con i capi clan che ci indicheranno il luogo della festa. Da qui abbandoniamo la strada asfaltata per inoltrarci con i fuoristrada lungo piste sabbiose e arriviamo a destinazione, là dove ogni anno si svolge il rito di seduzione più affascinante dell’Africa.
Incontriamo dunque i Bororo, conosciuti anche come Wodaabe, popolazione nomade e ancora animista nonostante l’influenza della cultura islamica.
Sono poligami e un Wodaabe può avere sino a quattro mogli. La prima deve essere una cugina, designata dai parenti dello sposo alla sua nascita, le altre sono scelte per amore. E proprio un tributo all’amore sono le tre danze rituali che scandiscono la festa.
I maschi gareggiano per il titolo di bellezza, corpi snelli e flessuosi, la pelle chiara, le fronti alte e i denti bianchissimi, sottoponendosi a un’accurata sessione di trucco come sofisticate modelle. Si radono i capelli sulla fronte, cospargono il volto di ocra e anneriscono le labbra. In testa portano un turbante adornato con una lunga piuma di struzzo, il torso nudo è ricoperto di collane, i fianchi sono fasciati da tessuti ricamati e ogni motivo ha un nome e racconta una storia. Indossano talismani contenenti versi del Corano per allontanare gli spiriti del male e pozioni segrete per accrescere le loro prestazioni. Danze e canti durano ore e continuano nella notte alla luce dei fuochi.
Si canta la bellezza femminile ideale: occhi di gazzella, pelle chiara come l’acqua, denti bianchi come il latte, schiena dritta come una giovane acacia. In disparte siedono ritrose le fanciulle da marito. Bellissime con il volto coperto di tatuaggi e il corpo avvolto nei tessuti tinti con l’indaco. Saranno loro, al culmine delle danze, a scegliere il compagno per la notte o per la vita in questo rito ancestrale, pausa nel ciclo della transumanza.
Block notesTour Operator. Meglio non improvvisare un fai-da-te e affidarsi a operatori seri. Il Tucano viaggi e ricerca propone un tour di 10 giorni a partire da 2.800 euro con altre tappe oltre alla festa. Partenza unica fine settembre, inizio ottobre.
Il soggiorno. Fatta eccezione per il Grand Hotel du Niger a Niamey e l’Auberge Taguelmoust ad Agadez non esistono in Niger strutture alberghiere o per la ristorazione paragonabili agli standard europei. Occorre spirito di adattamento: molti pasti sono al sacco e durante il Gerewol si pernotta in campo tendato mobile.
Da leggere. Cerimonie d’Africa di Carol Beckwith e Angela Fisher, White Star, 99 euro.
Anna Alberghina
http://www.marieclaire.it/