Olimpiadi di Londra 2012, le 60 nuove canzoni della cerimonia di chiusuraUna carrellata tra i capolavori più belli della musica inglese, nella serata evento del 12 agosto 2012. Arrivano le Spice Girls, George Michael. Ritorna Emeli Sandé, grande occasione (fin troppo grande) per Jessie JUn momento della cerimonia di chiusura alle Olimpiadi di Londra (Credits: Daniele Badolato - LaPresse)
12 agosto 2012. Ore 10 di sera (per l'Italia). La cerimonia di chiusura delle
Olimpiadi 2012 ha aperto le porte alla musica. Artisti, canzoni, live, performance che hanno avuto dell'incredibile. Davvero.
Altro che "non all'altezza", come si è pronunciato uno dei commentatori ieri sera su Raiuno. Ecco, dopo la cerimonia d'apertura, una carrellata tra i nomi e i brani di queste tre ore di show. Un evento che ha soddisfatto le attese e riservato, come sempre, non poche polemiche.
La cerimonia si è aperta con il ritorno di
Emeli Sandé, esibitasi in "Read all about it", presenza molto discussa (tra chi la ama, chi la considera la "supplente" di
Adele e chi la odia a prescindere nonostante il suo enorme successo in UK nel 2011) e che ricoperto il ruolo di ambasciatrice all'inizio dell'evento. A seguire, un coro gospel (gli Urban Voice Collective, hanno collaborato con Paloma Faith) per il brano "Because" dei
The Beatles.
Tante le band icona del pop-rock inglese, la prima a esibirsi live sono stati i
Madness con la loro hit single "Our House", brano cult di inizio anni '80. Vi ricordate poi il momento in cui sono passati dei carretti arancioni (dei risciò) con sopra due elementi dai cappelli futuristici?
Ecco, loro erano i
Pet Shop Boys, presenti sul palco con "West End Girls", un altro dei brani più belli degli anni '80. La loro presenza coincide con la pubblicazione di "Winner", singolo estratto dal loro ultimo album di inediti del 2011 "The most incredible thing".
La macchina temporale della musica ci porta al presente, questa volta con gli attesissimi (sì, attesissimi)
One Direction, la boyband rivelazione del momento, che si è esibita nel loro cavallo di battaglia "What makes You Beautiful", ritrasmessa poi durante l'ingresso degli atleti nello stadio.
Dopo "A day in the life" dei Beatles ecco arrivare
Ray Davies con i
Kinks e la loro "Waterloo Sunset". Nella loro ultima raccolta, la band anni '60 ha unito le tracce più famose della band e del cantante durante la sua carriera solista.
Dopo il ritorno di
Emeli Sandé con la sua "Read All About it", ecco gli atleti nell'Olympics Stadium, accompagnati dal rock degli
Elbow, band con una storia che ha avuto inizio nel 1997 e che è stata protagonista dell'evento con i brani "Open Arms" (del 2011) e "One Day like This" (del 2008).
Dopo la loro esibizione e il bis di alcune canzoni durante l'ingresso degli atleti, ecco arrivare a sopresa una bellissima cover dei
Blur "Parklife" (1994). La band è stata protagonisti di un altro evento di chiusura successivo a quello ufficiale a Hyde Park.
Siamo al momento della costruzione della
piramide formata da 303 pezzi, il numero di eventi sportivi di questa Londra 2012. La costruzione viene accompagnata dalla mitica
Kate Bush e la sua "Running Up that Hill", uno dei brani più belli dell'artista britannica, contenuto in "Hounds of Love".
Dopo la premiazione degli atleti maratoneti, sentiamo i
Queen con "Bohemian Rapsody", seguito dalla versione corale (di bambin) di "Imagine" di
John Lennon, con tanto di immagini esclusive e integrali del video originale fornite da
Yoko Ono.
Arriva sul palco uno dei nomi più attesi e mancanti alla cerimonia d'apertura, ovvero George Michael. Da poco nei negozi digital con il nuovo singolo e EP "White Lights" (È stato numero uno al lancio in Italia su iTunes), cantando il brano promozionale anticipato dala mitica "Freedom '90". Esibizione di ottimo livello. Come in un sogno, nella fase più musicale di tutte, arrivano sul palco i Kaiser Chief con una delle canzoni più belle degli Who!, "Pinball Wizard".
A seguire, un bellissimo medley di canzoni di
David Bowie rappresentate su schermo con immagini. Ecco la lista dei brani ascoltati: "Space Oddity", "Changes", "Ziggy Stardust", "The Jean Genie", "Rebel Rebel", "Diamond Dogs", "Young Americans", "Let's Dance", "Fashion". Non ci siamo mica scordati di
Annie Lennox, in una delle performance più belle di tutto lo show. In una nave fantasma, canta live "Little Bird", brano cult estratto dall'omonimo album del 1993.
Il nuovo talento del pop
Ed Sheeran si è esibito subito dopo, insieme a Nick Mason (batterista dei
Pink Floyd), Mike Rutherford (bassista e chitarrista dei
Genesis) e Richard Jones per il brano "Wish you were here" dei Pink Floyd.
Dopo questo momento molto particolare, arriva
Russell Brand (cantante, attore, ex di
Katy Perry) interpretando "Pure imagination", canzone inserita in "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato", film del '71 interpretato da Gene Wilder e che ha avuto come regista il grande
Mel Stuart, scomparso il 9 agosto 2012. Sempre Russell Brand, recente protagonista di "Rock of Ages - Il film", canta poi "I am the Walrus" dei The Beatles.
Scoppia il camioncino dove è situato l'attore e si genera un mega polipo gonfiabile dal quale emerge
Fatboy Slim (oggi 50enne) con due delle sue canzoni più famose: "Right Here, Right Now" e "The Rockafeller Skank".
Siamo a un altro momento delicato ello spettacolo, quello che vede l'ingresso di
Jessie J (in auto, vestita da "madre natura", ha cantato "Price Tag) e del rapper
Tinie Tempah. Insieme hanno cantato un brano di grande successo del 2010 (non da noi in Italia) cantato insieme al bravissimo Eric Turner, "Written in the star".
A seguire il brano dance di
Taio Cruz "Dynamite", sempre del 2010. Ve lo ricordate? Cercatelo, ha uno dei videoclip più sensuali degli ultimi anni. A seguire, insieme ai
Bee Gees, il trio di artisti si esibisce nel brano icona de "La febbre del sabato sera", ovvero "You should be dancing". E ora, un altro dei momenti più attesi. Con l'arrivo di cinque taxi colorati si apre la fase
Spice Girls, esibitesi al gran completo con due brani, "Wannabe" e "Spice up your life".
Nemmeno il tempo di riprendersi da questa gradevole esibizione live, che arrivano i
Beady Eye di
Liam Gallagher con l'irrinunciabile "Wonderwall". Esibizione non impeccabile con il dispiacere di non vedere i fratelli insieme per un'occasione così importante. Dopo "Mr. Blue Sky" degli
Elo e "Always Look on the Bright Side of life" dell'attore comico
Eric Idle, ecco arriva i Muse. Ci aspettavamo qualcosina in più, ma si esibiscono, con tanto di coro, in "Survival", inno ufficiale delle Olimpiadi di Londra 2012.
Su uno schermo, si susseguono le immagini di
Freddy Mercury, giusto in tempo per anticipare l'assolo di chitarra di
Brian May insieme al batterista
Roger Taylor per uno dei più importanti assolo di chitarra al mondo, "Brighton Rock", seguito dall'esibizione dello scandalo, quella che ha visto Jessie J di ritorno per cantare insieme ai Queen (in modo magistrale, va detto) "We will Rock you".
Siamo al ponte di collegamento con le olimpiadi di Rio De Janeiro, in Brasile, del 2016. Sul palco è arrivata una delle più importanti artiste locali,
Marisa Monte.
Siamo quasi alla conclusione e arrivano quasi al termine i
Take That con la loro "Rule The World" del 2007, il brano che segna il grande ritorno sulle scene dopo 16 anni.
Gary Barlow non ha rinunciato all'esibizione nonostante la recente scomparsa del suo quarto figlio, mentre
Robbie WIlliams sta per aspettare la nascita (a ore) del suo primo figlio (avuto dalla compagna
Ayda Field).
Siamo alla chiusura, con il meglio del meglio del rock inglese. i
The Who sono sul palco con quattro brani di chiusura eccezionali, prima dei grandi fuochi d'artificio finali. Parliamo di "Baba O'Riley", "See Me, Feel me", "Listening to you" e "My Generation". Peccato che serate così incredibili a livello musicale si vedano una volta sola nella vita.
Alessandro Alicandri
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