Bracciali Cruciani: 'Bau e cuori' per aiutare i cani abbandonati

Non solo fashion: Cruciani prosegue lungo la strada dell'impegno nel sociale e così, dopo le donazioni per le popolazioni di Fukushima e dell'Emilia e il sostegno all'AIRC, il patron Luca Caprai annuncia l'intenzione di voler produrre una special edition dei suoi ormai famosissimi bracciali in macramè per aiutare i cani abbandonati.

"Produrremo un braccialetto 'Bau e cuori' che dovrà contribuire finanziariamente al salvataggio, alla cura e all'affidamento dei 'migliori rispetto agli uomini' presso famiglie meritevoli che sapranno amare questi sfortunati animali" ha dichiarato in una nota diffusa ieri il fondatore di Cruciani, spiegando che l'idea dell'azienda è quella di adottare "una struttura, con un progetto a 24 mesi, di veri amanti di questi sfortunati cani: cuccioli o vecchi, di razza o meticci, di gran moda o ritenuti cattivi e non graditi".

Un'operazione che - c'è da scommetterci - incontrerà i favori del pubblico, dal momento che coniuga uno dei must modaioli del momento a un tema particolarmente sentito, quello relativo ai maltrattamenti e alla tutela degli animali. Argomento sul quale lo stesso Caprai si esprime con fermezza: "Abbandonare un animale non è solamente illegale e criminale, ma è una inaccettabile vigliaccheria di una violenza inaudita contro questi esseri che ci amano incondizionatamente. Solo una mamma sa amare i propri figli tanto quanto qualsiasi cane sa amare la propria famiglia".

Se è lecito pensare che, come sempre, dietro a questa campagna ci siano ovvi ritorni di immagine ed economici, è comunque innegabile che l'operazione di Cruciani porterà un aiuto concreto (e considerevole) ad almeno alcune delle tantissime persone che ogni giorno, in Italia, si adoperano per salvare gli animali abbandonati. Come spiega Caprai, infatti, "con i braccialetti 'Bau e cuori' offriremo un minimo di 100 mila euro alla struttura che ci garantirà i requisiti richiesti e un vero amore per gli animali". L'iniziativa partirà a fine ottobre, ma "nel frattempo vaglieremo le candidature. Dal 1 gennaio 2013 verseremo 4 mila euro al mese per un minimo di 24 mesi e se potremo faremo anche di più".



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