Sinfonia Pooh In tour con l’orchestra - POOH Live 2012 - 2013

IL CONCERTO

Sinfonia Pooh

In tour con l’orchestra Sabato al Geox di Padova Canzian: «Sperimentiamo per restare sempre attuali»



«È come mettere del tartufo sopra a un risotto già buono: viene esaltato il sapore di ogni nota». Red Canzian sceglie di utilizzare la metafora enogastronomica per raccontare il tour con orchestra dei Pooh, il primo dal 1972, legato al nuovo disco «Opera Seconda». Il bassista trevigiano, Roby Facchinetti, e Dodi Battaglia, supportati dall'Ensemble Symphony Orchestra, saranno sabato al Gran Teatro Geox di Padova (dove torneranno il 2 febbraio) poi ancora il 16 dicembre alla Zoppas Arena di Conegliano, Treviso (ore 21, info 049/8644888) e, in Friuli Venezia Giulia, il 17 dicembre al teatro Politeama Rossetti di Trieste e il giorno dopo a Udine al teatro Nuovo (ore 21, info www.azalea.it).

Da quando siete in trio avete ritrovato l'amore per le musica o sbaglio? «Prima eravamo molto inquadrati, aziendali, si doveva far così perché era la regola. Da quando abbiamo deciso di ripartire in tre abbiamo riscoperto l'importanza della sperimentazione. Quando si è incanalati tutto diventava un'abitudine ed è questo che ha rischiato di fermare la macchina Pooh. Oggi invece siamo molto rilassati, non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno e ci divertiamo da morire».

Come è strutturato il concerto del tour di "Opera Seconda"? «Sarà diviso in un primo e in un secondo tempo: come si fa in teatro. Nel primo l'opera sarà presentata integralmente, lasciando fuori solo Chi fermerà la musica, che teniamo per il finale. Nel secondo tempo si spazierà da Dove comincia il sole alla versione integrale di Parsifal, la chiusura è con una Piccola Katy in versione beatlesiana da brividi».

Che cosa aggiunge e che cosa toglie un'orchestra alla musica dei Pooh? «E’ una musica che dà soltanto. L'orchestra esalta la musica».

Altri esperimenti di unire orchestra e pop non sono stati molto felici... «Altri musicisti hanno perso una bella occasione, ma la nostra musica è diversa, sta bene con l'orchestra perché è basata su armonie. Se ci aggiungi l'orchestra diventa tutto più "pucciniano" ma allo stesso tempo rimane modernissimo».

Quali sono stati i vostri riferimenti? «Abbiamo pensato agli Electric Light orchestra e ai Deep Purple di "Concerto for group and orchestra", riferimenti lontani ma di grande valore ».

Da quanto tempo vi frullava nella mente questo progetto? «Nel 1972 i Pooh avevano fatto cinque concerti con orchestra ma poi i cambiamenti avevano spostato la musica verso l'elettronica. È da tre anni che delle prove in Canada e Bulgaria, ci siamo messi a lavorare».

Oggi gli stimoli da dove vengono? «La musica è la nostra vita. Noi siamo reali e onesti solo quando siamo sul palco: è quello il nostro posto».

Sabato suonerà nel suo Veneto, manca però il Palaverde di Treviso nel tour? «Per questo tour la Zoppas Arena è più adatta, ma la verità è che in Veneto manca un teatro da 2mila posti, questo è veramente un grande rammarico. Stiamo pensando di registrare una tappa del tour, per registrare un cd live, magari d'estate riusciamo a trovare la location giusta...L'Arena di Verona, ad esempio, che potrebbe essere l'apertura o la chiusura del tour estivo».

Francesco Verni

21 novembre 2012



Fonte : http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2012/21-novembre-2012/sinfonia-pooh-2112804615061.shtml

Pooh in concerto alla Conciliazione: «Nessuno fermerà la nostra musica»


ROMA - I Pooh non mollano. Anche se sono rimasti in tre, anche se hanno attraversato un bel po’ di epoche e mode musicali (inevitabile in 48 anni di vita professionale) continuano e continueranno a sfornare progetti. L’ultimo si chiama Opera seconda, un album che rivisita con uno spirito che recupera il passato progressive del gruppo una parte del repertorio storico: undici pezzi che vanno da E' bello riaverti, anno 75 (il più antico) a Chi fermerà la musica, a Pierre, a Quaderno di donna, e che comprende anche titoli trascurati come Maria Marea, il tutto incrociando voci e chitarre con una grande orchestra sinfonica e l’ambizione di aver realizzato non una compilation travestita «ma una sorta di storia compiuta, dando un senso narrativo al flusso dei titoli, quasi a ridisegnare una storia sociale dell’Italia di questi ultimi anni» assicura Roby Facchinetti, la voce del gruppo.

IL TOUR
Quel materiale ora è diventato un tour che già nelle prime date ha riacceso il rapporto viscerale della band con il suo pubblico e domani tocca Roma nelle prime delle due serate all’Auditorium della Conciliazione.
«Certo, continuiamo ad andare avanti in tre» rivendica Roby deciso a non interrompere il sodalizio con i colleghi di sempre Red Canzian (il bassista e ultimo arrivato, entrato in gruppo nel 1973) e Dodi Battaglia, il chitarrista. E spiega: «Non ci poniamo limiti e vogliamo sentirci liberi di scegliere. A seconda dei progetti rivediamo l’organico, stavolta l’elemento in più, oltre al tastierista arrangiatore Danilo Ballo e al batterista Phil Mer, è proprio l’orchestra, praticamente il nostro quarto uomo».

IL CASO D'ORAZIO
Non esclude Facchinetti che un giorno ci possa essere anche un riavvicinamento con il transfuga Stefano D’Orazio: «E’ difficile prevedere cosa possa succedere. Lui ha scelto di non continuare a fare il batterista con noi, ma continuiamo a condividere molte cose e ogni tanto ci si rivede nei nostri uffici di Milano. Però non escludiamo nulla. Le cose con il tempo cambiano e se succederà lo faremo con un progetto degno di un’occasione simile» risponde.

Nel disco ci sono due ospiti eccellenti come Mario Biondi e Claudio Baglioni. «Mario lo abbiamo conosciuto prima che diventasse famoso. Ci aveva mandato un provino di Ci penserò domani e ora lo abbiamo chiamato per questa nuova versione».
Con Baglioni invece il rapporto si è cementato a Lampedusa durante O’ Scià. «Era naturale che cantasse un brano come Maria Marea che parla di isole e correnti marine. E’ un pezzo complesso, ed è venuto spontaneo chiedere a lui di cantarlo». Naturalmente i due ospiti non ci sono nel tour, ma i tre Pooh superstiti non smettono di pensare a nuovi incroci. Per esempio con delle voci femminili (e fanno subito i nomi di Emma Marrone o Alessandra Amoroso).

THE JAGUARS
E poi si potrebbe già cominciare a pensare a una grande celebrazione per festeggiare i cinquant’anni della band, nata con il nome di The Jaguars nel 64 e ribattezzata Pooh (ispirandosi a Winnie the pooh, il famoso orsacchiotto) nel 66, l’anno in cui entra Facchinetti, per non confondersi con un’altra formazione dallo stesso nome.

«Ci stiamo già pensando, è un bell’obiettivo – ammette Roby -. Ma abbiamo ancora tempo. Certo arrivare al mezzo secolo come ci arriveremo noi è un gran traguardo, grazie ai risultati e alla continuità con un tour l’anno di media».






Giovedì 15 Novembre 2012

di Marco Molendini


Fonte : http://www.ilmessaggero.it/roma/cultura/pooh_concerto_auditorium_conciliazione/notizie/231888.shtml

Sold Out per il secondo giorno di fila all’Arcimboldi per i Pooh

14 novembre 2012



I Pooh si sono esibiti al Teatro degli Arcimboldi di Milano con ‘Opera Seconda in Tour’, uno spettacolo imperdibile che ha visto esibirsi Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian, con Danilo Ballo alle tastiere e Phil Mer alla batteria, accompagnati per la prima volta da un’orchestra sinfonica: la Ensemble Symphony Orchestra diretta dal maestro Giacomo Loprieno.

Già un’ora prima dello spettacolo il pubblico arrivava piuttosto numeroso e in un tempo brevissimo, la sala del teatro era traboccante di persone piene di aspettativa, persone che in alcuni casi erano presenti anche la sera prima, perché quella per i Pooh a volte è proprio una passione incontenibile, che viene trasmessa da una generazione all’altra, infatti almeno tre generazioni erano presenti in sala.
Dopo un breve attesa, un leggero ritardo sempre perdonato ai più grandi, si è aperto il sipario su ‘Opera Seconda’, un’orchestra sinfonica di 67 giovanissimi elementi (formata da musicisti dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino, del Teatro Regio di Torino, e delle migliori sinfoniche d’Italia), Danilo Ballo (che ha curato gli arrangiamenti) e Phil Mer (alla batteria). Il primo pezzo solo strumentale diretto dal maestro Giacomo Loprieno ha subito catturato il pubblico.
L’entrata dei tre storici componenti del gruppo dei Pooh ha generato un’ovazione intensa e spontanea, l’emozione è diventata palpabile ed è cresciuta via via nel corso della serata, la musica e le parole di pezzi storici ma sempre attuali, in ognuno dei presenti ha toccato la sfera emozionale, indipendentemente dall’età, l’emozione era palpabile, la sensazione era di trovarsi nel turbine dei ricordi di una vita, riuscendo a coglierne l’intensità nella sua parte più positiva.
L’entrata di Mario Biondi sull’esecuzione di ‘Ci penserò domani’ ha creato un contrasto equilibrato e piacevole, un’esecuzione inusuale ma decisamente apprezzata.
Il concerto si è articolato attraverso 45 anni di storia della musica leggera italiana da un successo all’altro, senza differenza tra i pezzi più recenti e quelli più lontani nel tempo, il pubblico li conosceva tutti e tutti seguivano i testi parola per parola quasi in silenzio come se cantassero con la voce dell’anima.
Una serata incredibile, in cui ogni persona presente di sicuro, avrebbe voluto abbracciare uno per uno i nostri amici di sempre.
Organizzazione Evento a cura di ‘Cose di Musica‘ e ufficio stampa Parole e Dintorni, che ringraziamo per il graditissimo invito.

Immagini e testo di Angela Bartolo.















































Fonte - Gallery completa : http://www.cubemagazine.it/sold-out-per-il-secondo-giorno-di-fila-allarcimboldi-per-i-pooh/

04/11/2012

Pooh, 50 anni insieme come gli Stones
(e l'arte di riuscire a non litigare)



Marinella Venegoni

TORINO

I venerandi Pooh sono in tour con «Opera Seconda», un album che rivisita alcuni brani topici come «Pierre» o «Quaderno di donna», poco frequentati come «Maria Marea» (qui con Baglioni), o ancora celeberrimi come «Chi fermerà la musica»; lavoro notevole perché frutto di collaborazione con un’ampia orchestra di 67 elementi (tutti torinesi, tra l’altro), dove parti strumentali inedite e scritte per l’occasione sono state aggiunte, a creare un’operina sfiziosa di pop sinfonico che li ricollega ai loro inizi ma ben si adatta ai tempi, facendo risaltare la contagiosa propensione per la melodia dell’ora terzetto indomito. E in un momento di crisi che investe ovviamente anche la musica, i Pooh hanno pure rilanciato con un tour partito da poco, con quella stessa orchestra: 35 persone in scena, una sfida.

Red Canzian il bassista ultimo arrivato (nel 1973!), Roby Facchinetti, the voice con due tonsille così, sempre da paura; Dodi Battaglia, uno dei chitarristi italiani da preservare, hanno lasciato da tempo al suo destino di autore di musical Stefano D’Orazio, il quarto componente che non ne poteva più (anche se continuano a collaborare con lui, Facchinetti ha appena scritto le musiche di «Zorro») e ieri alla vigilia della prima serata al Colosseo sono venuti in videochat a La Stampa, a rispondere alle numerosissime domande inoltrate al nostro sito: da fans storici (e adoranti) e da ragazzetti che chiedevano consiglio su come sfondare nell’ormai impossibile mercato della musica: «La prima cosa è la passione; ma certo bisogna anche continuare a crederci, e però dev’esserci capacità, e ispirazione», ha suggerito Battaglia. Facchinetti ha poi offerto il segreto per conservare la potenza vocale: «Tanto sonno, e una dieta adatta». Red Canzian, che segue una dieta vegana, ha raccomandato l’assenza di cibi acidi durante i tour: «Mai pomodori». Dodi Battaglia ha sostenuto che l’esercizio continuo rende la voce tonica e inalterata.

E’ un esercizio continuo anche una carriera tanto lunga. Hanno raccontato i tre, alternandosi, come si sono preservati insieme per tanti decenni, diventando il gruppo più longevo della musica popolare italiana con la stessa formazione. La ricetta è arrivata nel finale dei 45 serrati minuti di conversazione. Il segreto per non litigare? Semplice: «Saper dividere il risvolto privato dalle discussioni di lavoro», sentenzia Canzian; «Tenere duro nonostante le discussioni, che non debbono essere liti», secondo Dodi; «la condivizione, e imparare ad ascoltare gli altri», chiude Facchinetti.

Le canzoni topiche della carriera? E’ un coro: «Piccola Katy» e «Brennero 66» nei ‘60, «Tanta voglia di lei» nei 70, «Chi fermerà la musica» negli ‘80, «Uomini soli» nei ‘90, «Amici per sempre», negli Anni Zero. Sul caro-concerti, hanno ricordato che questo tour vede sul palco 35 persone, oltre a una ventina di collaboratori fissi; difficile schiodarli sul tema, ma hanno ricordato che il costo dei loro biglietti non è lontanamente equiparabile a quello da capogiro di alcune star straniere. Quanto ai talent-show, sono un’occasione in un mondo senza più occasioni: «Ma sono troppo lunghi, macchinosi», ha lamentato Dodi, che si deve spesso esser perso nei meandri di prodotti confezionati per lo specifico televisivo, dove le note entrano in seconda battuta.

Hanno infine confessato, Facchinetti e Battaglia, di esser stati spronati a far meglio dal fatto che la critica li snobbava negli Anni ‘60, agli albori del loro lavoro. In compenso, nella tecnologia, sono stati antesignani: il primo cd italiano, nel 1983, fu «Tropico del Nord» dei Pooh. «Vendemmo 500 copie - sorride Facchinetti 1983 - più o meno come succede oggi».



http://www.lastampa.it/2012/11/04/multimedia/spettacoli/i-pooh-bisogna-sempre-avere-tanta-passione-XY9GsJlK2oLoTPuQ0xm5DK/pagina.html


Fonte : http://www.lastampa.it/2012/11/04/blogs/on-the-road/pooh-anni-insieme-come-gli-stones-e-l-arte-di-riuscire-a-non-litigare-xfWil6g5qMqgbQtnwZx6BP/pagina.html

I Pooh in videochat






Sabato 3 novembre i Pooh ospiti della nostra redazione. Il gruppo è stato intervistato da Marinella Venegoni

Opera seconda, il nuovo album dei Pooh






Esce il nuovo disco dei POOH, si intitola Opera seconda ed è un album di grandi successi riarrangiati e accompagnati da una grande orchestra sinfonica. Lorenzo di Las Plassas li ha intervistati

Videochat con i Pooh





I Pooh ospiti della videochat di Tg1 Online. Hanno presentato "Opera Seconda", il loro nuovo lavoro che uscirà martedì 9 ottobre. Il disco è stato realizzato con la collaborazione di un'orchestra sinfonica di 67 elementi. "Opera seconda" contiene anche un duetto con Claudio Baglioni e un duetto con Mario Biondi. Ha moderato Leonardo Metalli.
GUARDA TUTTI I SERVIZI http://www.tg1.rai.it
Tg1 è anche su Facebook https://www.facebook.com/pages/Tg1/120291344694695

POOH OPERA SECONDA - BELGIO 2013






da SINGLIVEEVENT SINGLIVEVENT


30 Gennaio 2013 - Palais des Beaux arts - Charleroi
31 Gennaio 2013 - Forum - Liège

POOH in Concerto con Ensemble Symphony

Info ticket : Ticketnet.be

Tremila in delirio per i Pooh

Il concerto al Geox di Padova, con i fan una storia d’amore che dura da quasi mezzo secolo


25 novembre 2012


PADOVA. Tremila persone al Geox di Padova per il concerto dei Pooh, l’attesa tappa di “Opera seconda Tour” con il quale la band più longeva d’Italia sta portando nei teatri e nei palazzetti la propria storia rivisitata in veste sinfonica con l’accompagnamento di una vera orchestra. Quasi tre ore di spettacolo, standing ovation e cori: e ancora non basta ad accontentare tutti, tanto che il 2 febbraio il concerto raddoppia (il 16 dicembre sarà a Conegliano).

Tra il pubblico coppie, famiglie, gruppi di amici; vengono anche da lontano, c’è chi rivede questo concerto (il tour è partito appena un mese fa) già per la terza volta. Ci sono coppie che si sono conosciute grazie alla comune passione per i Pooh, figli diciottenni che cantano assieme ai padri e alle madri; mamme e figlie che sotto il palco si regalano una serata di complicità.

La musica è grande musica, con il trio in stato di grazia e in perfetta sintonia con il pubblico, e con l’orchestra; lo spettacolo è ormai perfettamente rodato, un viaggio in una storia rivisitata, che appare come nuova anche a chi la conosce a memoria. La conferma di quanto i Pooh siano, prima che fenomeno, prima che icone, prima che compagni di una vita, veri musicisti capaci di sfidare il tempo e di vincere sulle mode.




I Pooh in "Opera seconda" al Geox di Padova

















Gallery : http://mattinopadova.gelocal.it/foto-e-video/2012/11/25/fotogalleria/opera-seconda-tour-i-pooh-e-i-loro-fan-1.6090115


Fonte - Gallery completa : http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2012/11/25/news/tremila-in-delirio-per-i-pooh-1.6090029

L'orchestra (ri)lancia i Pooh:
Nessuno fermerà la musica


A Padova prima tappa veneta della «Opera Seconda in Tour» della storica band: due ore e mezza di live mozzafiato




PADOVA - Nessuno fermerà la musica. Dopo aver visto, sabato sera al Gran Teatro Geox di Padova, il concerto dei Pooh per la prima tappa veneta dell'“Opera Seconda in Tour”, si capisce che Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian hanno solamente tanta voglia di suonare. E per un gruppo che in quasi cinquant'anni ha macinato migliaia di live arrivato tre anni fa sul punto di chiudere, non è una cosa da dare per scontata e, tanto meno, ovvia.


Francesco Verni

26 novembre 2012



Fonte - Articolo completo : http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2012/26-novembre-2012/orchestra-rilancia-pooh-nessuno-fermera-musica--2112892135923.shtml

24-01-2013
POOH A RADIOITALIALIVE

Giovedì 24 Gennaio 2013 alle 21.00 su Radio Italia, Radio Italia Tv e Streaming Video & Audio su radioitalia.it


I Pooh accompagnati dall’Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal maestro Giacomo Loprieno. presentano il loro ultimo lavoro intitolato “Opera seconda”. In scaletta i brani: "Opera Prima", "Sarà nel sole", "Canterò per te", "Maria marea", "E' bello riaverti", "Ci penserò domani", "Pierre", "Se c'è un posto nel tuo cuore", "Quaderno di donna", "In diretta nel vento", "Il ragazzo del cielo" (Lindbergh), "Chi fermerà la musica".

RadioItaliaLive è in onda ogni giovedì alle 21:00 su Radio Italia, in contemporanea su Radio Italia Tv (can. 70 DTT) e in web streaming video e audio su radioitalia.it. La trasmissione sostiene il progetto ALICE FOR CHILDREN: programma di adozioni a distanza e di supporto ai bambini orfani delle baraccopoli di Nairobi.





Fonte : http://www.radioitalia.it/appuntamenti/pooh_a_radioitalialive.php

25 gennaio 2013

I Pooh a Radio Italia Live

Secondo appuntamento con RADIOITALIALIVE. I Pooh accompagnati dall’Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal maestro Giacomo Loprieno. presentano il loro ultimo lavoro intitolato “Opera seconda”. In scaletta i brani: "Opera Prima", "Sarà nel sole", "Canterò per te", "Maria marea", "E' bello riaverti", "Ci penserò domani", "Pierre", "Se c'è un posto nel tuo cuore", "Quaderno di donna", "In diretta nel vento", "Il ragazzo del cielo" (Lindbergh), "Chi fermerà la musica". Ecco il video backstage.


http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/i-pooh-a-radio-italia-live/117292/115754

Dopo il tutto esaurito degli scorsi mesi riprende a febbraio "Opera Secona in Tour"


A febbraio i POOH tornano sui palchi dei teatri italiani con “Opera Seconda in Tour”, l’imperdibile spettacolo che ha registrato il tutto esaurito, con oltre 60 mila presenze, nelle 41 date realizzate in 54 giorni a fine 2012.



«Ripartiamo – raccontano Roby, Dodi e Red – con un peso nel cuore per l’amico che ci ha lasciato, ma con la certezza di fare quello che lui ci ha sempre chiesto di fare: salire sul palco e spaccare! Sin dall’inizio abbiamo capito che questo sarebbe stato lo spettacolo più bello della nostra carriera, ma dopo il successo delle prime date, non possiamo che confermarlo … il calore, i commenti e l’apprezzamento del pubblico sono stati impagabili! ».

Queste le date del tour 2013, prodotto e organizzato da Franco Cusolito per Cose di Musica: il 2 febbraio a Padova al Gran Teatro Geox, il 3 febbraio a Vercelli al Teatro Civico, il 4 febbraio a Brescia al PalaBrescia, il 5 febbraio a Pavia al Teatro Fraschini, il 7 febbraio a Mantova al Gran Teatro Palabam, l’8 febbraio a Gallarate (Varese) al Teatro Condominio “Vittorio Gassman”, il 9 febbraio a Cremona al Teatro Ponchielli, l’11 febbraio a Napoli al Teatro Augusteo, il 15 febbraio a Saint Vincent (Aosta) alla Sala Gran Paradiso.

Per info e prevendite vai alla sezione tour. - http://www.pooh.it/component/content/article/267







Fonte : http://www.pooh.it/notizie/346-dopo-il-tutto-esaurito-degli-scorsi-mesi-riprende-a-febbraio-qopera-secona-in-tourq

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13 08 2013 POOH Servizio TG

18 08 2013 POOH Cittaducale Servizio TG RLTV

Le interviste a Dodi Battaglia e Roby Facchinetti dei Pooh, protagonisti della Notte Rosa a Misano (5 luglio 2013)
 
 
 

 
 Il 12 luglio i Pooh a Foiano della Chiana per Love & Music

 3 giorni di eventi e solidarietà per la FONDAZIONE MARCO SIMONCELLI O.N.L.U.S.



I Pooh partecipano al progetto Love & Music con il loro concerto che si terrà venerdì 12 luglio presso il VALDICHIANA OUTLET VILLAGE di FOIANO DELLA CHIANA (AR), accompagnati dall’Ensemble Symphony Orchestra.

Tutte le info su www.valdichianaoutlet.it/love-music
Per tutte le date del tour estivo visita la sezione Tour.





Fonte : http://www.pooh.it/notizie/389-il-12-luglio-i-pooh-a-foiano-della-chiana-per-love-a-music

5 agosto 2013
 
CANZONI D'ESTATE / 2



Pooh: «Fu una stagione
di creatività e ideologia»


Il fatto è che, dopo i Beatles, la musica cambiò. E i fermenti di novità sparsi dai Fab Four liberarono la creatività di tantissimi, sino a far divenire le hit degli anni 70 uno sterminato elenco di nuovi linguaggi. Quelli d’autore che si declinavano da noi fra Gaber, Branduardi, Guccini, Bennato, Baglioni. Quelli dei grandi interpreti, da Mia Martini a Gabriella Ferri. Ma soprattutto quelli direttamente discendenti dai Beatles, quelli dei gruppi. Jethro Tull e Deep Purple, Emerson Lake & Palmer e Genesis, Pink Floyd e Led Zeppelin e, da noi, Orme, PFM, Banco… e i Pooh. I quali negli anni 70 innestarono alla melodia nostrana la ricerca tra rock e musica colta di gente come Jon Lord, aggiungendovi la poesia d’autore di Valerio Negrini. E diventando, appunto, i Pooh: o, come scrissero allora, «i Beatles italiani».

Come possiamo definire gli anni ’70 della musica?
Il decennio della creatività. E dei gruppi: che hanno cambiato la musica fino ai Police. Se ci si pensa, ogni gruppo americano o inglese intendeva la musica in un modo suo, che era di solito totalmente nuovo.

E che i Pooh trasportarono nella storia italiana…
In conseguenza di quell’esempio. E però se sul piano del rock avevano più cultura loro, per riferimenti colti eravamo migliori noi, non solo noi Pooh. La PFM, il Banco: gruppi capaci di scrivere vere opere.

Oggi voi siete in tour con l’orchestra, il Banco riedita “Darwin!”… L’hanno capito tardi, quel mondo?
Il pubblico italiano veniva dalla Pavone e Morandi, era normale. La critica però era meno giustificata.

A proposito. Quanti danni ha fatto la critica ideologica di quel decennio, con le equazioni grande successo/poca qualità e impegno politico/bravura?
Fu una moda dai danni pazzeschi. Tarpò le ali a chi avrebbe potuto col successo investire in ricerca. E molti non ascoltavano neppure, chi aveva successo. Noi abbiamo tenuto duro ma non saremmo qui se non avessimo scritto canzoni forti. Allora bastava fare il pugno per essere sopravvalutati. E in troppi si schierarono anche se la musica non può né deve avere colore politico. Senza considerare l’incoerenza che anche chi faceva il pugno, a fine concerto passava alla cassa…

Ma c’era veramente uno stacco fra musica impegnata e non?
Macché. Pensi che De Gregori e Baglioni, amicissimi, venivano a vederci suonare. Col cappuccio per non farsi riconoscere. Qualche giorno fa abbiamo rivisto Francesco: ci ha detto «Ci siamo frequentati poco ma vi ho sempre stimato». In quegli anni fra l’altro volle l’Hammond di Roby e Red andò a vedere come lo adoperava. Fu proprio la sera che gli invasero il palco per fargli un processo politico, al Palalido di Milano. Fu Red a portarlo via e condurlo all’hotel: dove rimase in silenzio, sotto choc, per ore… E poi Finardi ha fatto il tecnico del suono in un nostro tour, e Dalla lo facevamo suonare con noi, anche in occasioni importanti, quando non era nessuno. Facevamo blues: con le sue svisate di voce e clarinetto.

Anche la polemica che occupò le riviste per mesi tra i fan vostri e quelli di Renato Zero era artefatta?
Era indice della comune opportunità di arrivare al cuore di tanti: in quegli anni chi aveva successo giungeva davvero alle masse. E lì noi e Renato incontravamo il favore di gente diversa, ovviamente. Ma a Riccione facevamo notte chiacchierando…

Quanto contarono per la musica italiana dei 70 produttori come Massara, Lucariello, Micocci, Melis?
Permisero di voltare pagina: i padroni delle major puntavano sullo sfruttamento di gente come Rosanna Fratello. Senza loro ed etichette tipo la Cramps, non ci saremmo noi e non avremmo avuto un Demetrio Stratos, la cui ricerca vocale va rivalutata.

È lui il grande sottovalutato degli anni Settanta?
Lui e gruppi con meno fortuna di noi. Balletto di bronzo, Rovescio della medaglia, Nuova idea. Ma pure i New Trolls avevano preparazione, impatto, idee: motivi caratteriali hanno impedito loro di dare di più.

Alla fortuna dei Pooh quanto ha dato invece la penna di Valerio Negrini, scomparso a gennaio?
Ci ha fatto diventare diversi, quasi cantautori. Per noi anche la parola doveva essere protetta come la musica. Valerio non faceva politica né voli pindarici: aveva coscienza, raccontava la vita. Come forse fa solo Battiato, fondeva poesia e modernità musicale.

Tutto bello, dunque, negli anni 70 della musica?
No. Ci fu pop patinato che faceva il verso alla parte più commerciale di gente come noi stessi. L’arrivo dalla Germania della musica di Moroder per Donna Summer fece virare su un pop ballabile, anche di qualità, ma togliendo attenzione ai testi. E poi c’era differenza, fra chi si ispirava a Beatles o Genesis e chi li copiava, come oggi tanti ragazzi fanno coi rapper americani. Difetti di pronuncia compresi…


Andrea Pedrinelli


Fonte : http://www.avvenire.it/Spettacoli/Pagine/pooh-fu-una-stagione-creativa.aspx

24 08 2013 POOH TGR Sicilia