Le spese in meno sulle tasse per gli animali
Come ben saprete, gli animali si contraddistinguono come beni di lusso in Italia e nonostante le sollecitazioni continue fatte dall’Anmvi e dai veterinai per l’eliminazione dell’iva sulle prestazioni veterinaie, le stesse saranno sempre gravate da un onere fiscale. Naturalmente questo non è solo un problema che rimane nelle mani del veterinaio, bensì anche del proprietario.
Ad esempio, se il vostro amico a quattro zampe dovrà fare un vaccino dal costo di 40 euro, il 2% di questa somma andrà all’Inps per i veterinari, mentre il 21% allo Stato come Iva. Nel complesso, perciò, le spese veterinaie non sono così esagerate per via dei medici del cane o gatto, bensì a causa dei costi applicati dallo stesso Stato italiano.
Fortunatamente, alcune spese veterinaie si possono detrarre ed oggi ve ne elenchiamo alcune:
1. Fatture: le stesse emesse dal veterinaio senza che vi sia marca da bollo da applicare, per vaccini, interventi chirurgici, esami, ricette in triplice copia.
2. Alimenti dietetici: gli alimenti dovranno esser utilizzati per curare una determinata patologia e quindi previa presentazione degli scontrini e ricetta veterinaia al commercialista si potranno dedurre. Naturalmente, informatevi bene perché sembra che qualcosa sia cambiato per quanto riguarda la detrazione di questi prodotti.
3. Scontrini dei farmaci: tutti i farmaci rilasciati dalla farmacia ad uso veterinaio possono esser scaricati. I farmaci umani utilizzati a volte per gli animali non potranno esser detratti.
Ovviamente, come abbiamo già detto, non tutte le spese potranno esser detratte: difatti, solo il 19% partendo da una franchigia minima di 129,11 euro fino ad un massimo di 387,34 euro.
di Melody Laurino – aquattrozampe.com