Operazione Valchiria (Valkyrie) è un film del 2008 diretto da Bryan Singer. La pellicola è ambientata durante la seconda guerra mondiale e racconta della preparazione per l'attentato del 20 luglio 1944 ai danni diAdolf Hitler perpetrato da un gruppo di ufficiali tedeschi, guidato dal colonnello Claus von Stauffenberg. Il film vede protagonista Tom Cruisenel ruolo di Stauffenberg, affiancato da Kenneth Branagh, Bill Nighy eTom Wilkinson, rispettivamente nei panni di Henning von Tresckow,Friedrich Olbricht e Friedrich Fromm. Tunisia, 1943, il colonnello Conte Claus von Stauffenberg, ufficiale della10. Panzer-Division, annota nel suo diario la disillusione in merito alla politica ed alle promesse di Hitler e la sua speranza di una fine rapida della guerra che sta portando la Germania alla rovina. Durante un attacco aereo alleato viene ferito gravemente perdendo l'occhio sinistro, la mano destra e due dita della mano sinistra e viene rimpatriato. Egli non è il solo ufficiale ad esprimere valutazioni fortemente negative sull'operato del dittatore. Infatti, il 13 marzo dello stesso anno, il generale Henning von Tresckow tenta di uccidere il Führer con una bomba a tempo, caricata con uno stratagemma sull'aereo che daSmolensk lo riporterà in Germania, ma l'attentato fallisce e, causa l'arresto di uno dei congiurati, si rende necessario trovare un sostituto e la scelta del generale Friedrich Olbricht cade proprio sul giovane colonnello. Stauffenberg, inizialmente scettico sulla conduzione "politica" dell'operazione, dopo essere stato trasferito all'Ufficio generale dell'esercito attua delle modifiche all'Operazione Valchiria (Piano Walküre)[2]. Queste permettono di poter utilizzare e controllare, contro leSS ed i vertici del partito, le forze della "riserva", distribuite in Germania e nei paesi occupati. Perché questo possa avvenire sono necessari alcuni elementi: l'approvazione del nuovo piano da parte di Hitler, la complicità o l'assenso del generale Friedrich Fromm, comandante della riserva e la morte del Führer. Fromm tuttavia, nonostante l'offerta del posto di comandante supremo dell'esercito, non intende prendere parte al complotto ma evita di denunciare Stauffenberg ed Olbricht, in prospettiva di quanto possa accadere in caso di morte di Hitler. Il generale von Tresckow viene trasferito al fronte e sceglie di mettere Stauffenberg a capo della parte militare dell'operazione, non prima di avere raccomandato al colonnello di esaminare il problema delle comunicazioni provenienti dalla Wolfsschanze, la tana del lupo, sede del comando di Hitler dove avverrà l'attentato. Esse, infatti, dovranno essere bloccate, ed allo scopo egli convince il generale Erich Fellgiebel, responsabile delle comunicazioni, a collaborare con lui. Stauffenberg viene nominato capo di stato maggiore della riserva e questo gli darà modo di partecipare alle riunioni in cui sarà presente il dittatore e, come suo addetto, viene chiamato il tenente Werner von Haeften, fedele alla congiura. Insieme a lui, il 7 giugno 1944, si reca al Berghof, la residenza privata di Hitler, riuscendo a fargli approvare le modifiche all'Operazione Valchiria. Il colonnello Albrecht Mertz von Quirnheim si incarica di "istruire" Stauffenberg sull'uso del congegno che sarà utilizzato per l'attentato: due pacchi da 975 grammi di esplosivo al plastico che dovranno essere innescati con altrettante matite inglesi: due detonatori che, per essere attivati, devono essere schiacciati con una pinza, lasciando dai 10 ai 15 minuti di tempo per collocare l'ordigno ed allontanarsi. Carl Friedrich Goerdeler, che dovrebbe divenire Cancelliere dopo il colpo di stato, dispone di non procedere se non sarà possibile uccidere, insieme ad Hitler, anche il comandante delle SS Heinrich Himmler, limitando di fatto la sfera di azione del colonnello. Infatti il primo tentativo, avvenuto il 13 luglio, data l'assenza di Himmler, viene bloccato, nonostante la riserva sia già stata allertata. Le conseguenze sono immediate: il generale Fromm promette l'arresto ad Olbricht e Stauffenberg nel caso allertassero nuovamente la riserva senza suo ordine. Il colonnello rinfaccia a Goerdeler la sua inerzia nel procedere e quest'ultimo ne chiede la rimozione dal comando delle operazioni per avere tentato di procedere ugualmente senza la sua autorizzazione ma, in seguito all'ordine del suo arresto, dovrà forzatamente farsi da parte ed il generale Ludwig Beck, nel piano della congiura futuro Capo di stato, lascia da quel momento mano libera a Stauffenberg. Il 20 luglio 1944, giorno dell'attentato, Stauffenberg, insieme al tenente von Haeften, si reca nuovamente a Rastenburg ma, una volta arrivati, ricevono la notizia che la riunione è stata anticipata a causa della visita di Mussolini. Con il pretesto del cambio della camicia, i due si recano in una stanza per innescare gli esplosivi ma vengono "richiamati" da parte dell'attendente del feldmarescialloWilhelm Keitel che gli chiede di sbrigarsi. Il colonnello, impacciato dalla sua menomazione, riesce ad innescare uno solo dei due pacchi di esplosivo ed inoltre la riunione viene spostata dal bunker alla sala riunioni, una costruzione in legno che non amplificherà l'effetto dell'esplosione. Il tenente viene mandato a prendere l'automobile e Stauffenberg, come concordato, viene chiamato al telefono da Fellgiebel ed in questo modo riesce ad uscire dalla sala riunioni. Pochi minuti dopo avviene l'esplosione. I due, non senza fatica, riescono ad uscire dalla tana del lupo ed imbarcarsi sull'aereo che li riporterà a Berlino. Fellgiebel chiama Mertz von Quirnheim per comunicargli l'avvenuto attentato ma i due non si intendono e le comunicazioni vengono immediatamente bloccate ed Olbricht. Ritenendolo troppo rischioso, egli non allerta la riserva per dare inizio all'Operazione Valchiria, perdendo in questo modo tempo prezioso. Von Quirnheim decide allora di agire di sua iniziativa allertando la riserva ed, una volta che Stauffenberg e von Haeften atterrano a Berlino, vengono a conoscenza che l'allarme non è stato dato e che Fromm non è stato avvertito. Stauffenberg è furibondo per il tempo che è stato perduto, e ritenendo la riuscita dell'operazione compromessa, intima al generale di dare inizio a "Valchiria" a nome di Fromm, anche senza la sua approvazione e gli dà appuntamento nell'ufficio di quest'ultimo entro un quarto d'ora. Olbricht esegue le direttive di Stauffenberg, e da inizio all'Operazione Valchiria, a nome di Fromm. Pochi minuti, nell'ufficio di quest'ultimo, i congiurati mettono di fronte al fatto compiuto il generale, offrendogli ancora una volta di unirsi a loro. Tuttavia Fromm, dopo avere parlato al telefono con Keitel, saputo che Hitler è sopravvissuto, si rifiuta di partecipare al complotto e, pertanto, viene messo agli arresti dai congiurati. Il capo della polizia di Berlino, il Conte Wolf-Heinrich von Helldorf, garantisce l'appoggio delle forze dell'ordine ed i primi gerarchi nazisti cominciano ad essere arrestati ed i ministeri occupati ed anche dai distretti dei paesi occupati giungono notizie confortanti in merito alla resa senza combattere delle SS. Il feldmaresciallo Erwin von Witzleben viene nominato comandante supremo delle forze armate. Tutto sembra procedere secondo i piani ma la riserva comincia, giustificando i timori di Beck, a ricevere ordini contraddittori ed anche in capo a Stauffenberg viene emanato un ordine di arresto. La situazione precipita dopo che il maggiore Otto Ernst Remer[3] parla direttamente al telefono con Hitler, accertando in questo modo che il Führer è vivo. Quest'ultimo ordina all'alto ufficiale di catturare tutti i traditori vivi. Le comunicazioni dal comando di Stauffenberg vengono bloccate e rapidamente il controllo della situazione torna al Governo del Reich. I congiurati vengono arrestati e Fromm, disattendendo gli ordini di Hitler, ne ordina la fucilazione, nonostante l'esplicita opposizione del maggiore Remer, al fine di cercare di occultare la sua conoscenza dei fatti. Beck si suicida, Stauffenberg, von Haeften, von Quirnheim ed Olbricht vengono immediatamente fucilati nel cortile del palazzo di Bendlerblock e gli altri congiurati verranno giustiziati dopo brevi processi ma il destino di Fromm è comunque segnato: sarà fucilato il 12 marzo1945.
« Molti riconobbero il male. Alcuni osarono sfidarlo. »
Valkyrie is a 2008 American-German historical thriller film set in Nazi Germany during World War II. The film depicts the 20 July plot in 1944 by German army officers to assassinate Adolf Hitler and to use the Operation Valkyrie national emergency plan to take control of the country. Valkyrie was directed by Bryan Singer for the American studio United Artists, and the film stars Tom Cruise as Colonel Claus von Stauffenberg, one of the key plotters. The cast included Kenneth Branagh, Bill Nighy, Eddie Izzard, Terence Stamp and Tom Wilkinson. Cruise's casting caused controversy among German politicians and members of the von Stauffenberg family due to the actor's practice of Scientology, which is viewed with suspicion in Germany. Because of this, the filmmakers initially had difficulty setting up filming locations in Germany, but they were later given access to film in locations, including Berlin's historic Bendlerblock. German newspapers and filmmakers supported the film and its attempt to spread global awareness of von Stauffenberg's plot. The film changed release dates several times, from as early as June 27, 2008 to as late as February 14, 2009. The changing calendar and poor response to United Artists' initial marketing campaign drew criticism about the studio's viability. After a positive test screening, Valkyrie 's release in North America was ultimately changed to December 25, 2008. United Artists renewed its marketing campaign to reduce its focus on Cruise and to highlight Singer's credentials. The film received mixed reviews in the United States and in Germany, where it opened commercially on January 22, 2009. During World War II, Wehrmacht Colonel Claus von Stauffenberg (Cruise) is severely wounded during an RAF air raid in Tunisia, losing his right hand, the ring and pinkie fingers on his left hand, and his left eye, and is evacuated home to Nazi Germany. Meanwhile, Major General Henning von Tresckow (Branagh) attempts to assassinate Adolf Hitler by smuggling a bomb aboard the Führer's personal airplane. The bomb, however, is a dud and fails to detonate, and Tresckow flies to Berlin in order to safely retrieve it. After learning that the Gestapo has arrested Major General Hans Oster, he orders General Olbricht (Nighy) to find a replacement. After recruiting Stauffenberg into the German Resistance, Olbricht presents Stauffenberg at a meeting of the secret committee which has coordinated previous attempts on Hitler's life. The members include GeneralLudwig Beck (Stamp), Dr. Carl Goerdeler (McNally), and Erwin von Witzleben (Schofield). Stauffenberg is stunned to learn that no plans exist on the subject of what is to be done after Hitler's assassination. During a bombing raid on Berlin, he gets the idea of using Operation Valkyrie, which involves the deployment of the Reserve Army to maintain order in the event of a national emergency. The plotters carefully redraft the plan's orders so that they can dismantle the Nazi regime after assassinating Hitler. Realizing that only General Friedrich Fromm (Wilkinson), the head of the Reserve Army, can initiate Valkyrie, they offer him a position as head of the Wehrmacht in a post-Nazi Germany and request his support, but Fromm declines to be directly involved, stating he will not side with them so long as Hitler is alive. With the rewritten Operation Valkyrie orders needing to be signed by Hitler (Bamber), Stauffenberg visits the Führer at his Berghof estate in Bavaria. Fromm's influence allows Stauffenberg to bring the copy directly before Hitler, and in the presence ofJoseph Goebbels, Heinrich Himmler, Hermann Göring, Wilhelm Keitel and Albert Speer, his inner circle, Hitler praises Stauffenberg's heroism in North Africa and signs the orders without fully examining the modifications, believing Stauffenberg's changes "are for the best". At Goerdeler's insistence, Stauffenberg is ordered to assassinate both Hitler and SS head Himmler at the Führer's command bunker, the Wolf's Lair. At a final briefing, Colonel Mertz von Quirnheim (Berkel) instructs the committee members in the use of pencil detonators. Stauffenberg also persuades General Fellgiebel (Izzard), who controls all communications at Wolf's Lair, to cut off communications after the bomb blast. On July 15, 1944, Stauffenberg attends a strategy meeting at Wolf's Lair with the bomb in his briefcase, but with Himmler not present at the meeting, Stauffenberg does not get the go-ahead from the committee leaders, and by the time one of them defies the others and tells him to do it anyway, the meeting is over. Meanwhile, the Reserve Army is mobilized by Olbricht, unbeknownst to Fromm, to stand by. With no action taken, Stauffenberg safely extracts himself and the bomb from the bunker, and the Reserve Army is ordered to stand down, believing that the mobilization was training. Back in Berlin, Olbricht and Stauffenberg are threatened by Fromm that if they try to control the reserve army again he will have them arrested; Stauffenberg goes to the committee to protest their indecisiveness and condemns Goerdeler, who has been selected to be chancellor after the coup. When Goerdeler demands that Stauffenberg be relieved, Beck informs him that the SS is searching for him and implores him to leave the country immediately. On July 20, 1944, Stauffenberg and his adjutant Lieutenant Haeften (Parker) return to Wolf's Lair. To Stauffenberg's dismay, he discovers only after the timer has been activated that the conference is being held in an open-window summer barrack, whereas the plotters had intended to detonate the bomb within the walls of the bunker for maximum damage. While his adjuntant waits with the car, Stauffenberg places the briefcase with the bomb armed at the meeting as close to Hitler as possible. Stauffenberg then leaves the barrack, returning to the car. However, one of the officers at the meeting moves the bomb behind a table leg, thereby protecting Hitler from most of the blast. When the bomb explodes, Stauffenberg is certain that Hitler is dead and flees Wolf's Lair. Before shutting down communications, Fellgiebel calls Mertz about the explosion but cannot clearly convey whether or not the Führer is dead. As Stauffenberg flies back to Berlin, Olbricht refuses to mobilize the Reserve Army until he knows without a doubt that Hitler is dead (if Hitler isn't dead, Olbricht will be arrested for having the reserve army mobilized without Fromm's permission). Behind Olbricht's back, Mertz forges his signature and issues the orders anyway. With Operation Valkyrie underway, Stauffenberg and his fellow plotters order the arrest of Nazi party leaders and SS officers, convincing lower officers that the Party and the SS are staging a coup. As Army soldiers begin to take control of Berlin's government ministries, including SS headquarters, mid-level officers relaying the orders begin to wonder which side they should be fighting for. Rumors reach Berlin that Hitler survived the blast, but Stauffenberg dismisses them as SS propaganda. Meanwhile, Fromm learns from Field Marshal Keitel that Hitler is still alive. The General refuses to join the plotters, resulting in them detaining him. Major Otto Ernst Remer of the Reserve Army prepares to arrest Goebbels, but is stopped when Goebbels connects him by phone to Hitler. Immediately recognizing the voice on the other end, Remer realizes that the Reserve Army has been duped—rather than containing a coup, they have unwittingly supported it. SS officers are released and the plotters in turn are besieged inside the Bendlerblock. The headquarters staff flees, but the resistance leaders are arrested. In an ultimately vain effort to save himself, General Fromm convenes an impromptu court martial and sentences the conspirators to death, contravening Hitler's orders that they be kept alive. Given a pistol by Fromm, Beck commits suicide. That night, the ringleaders are then executed by firing squad one by one. When Stauffenberg was about to be shot, in a last gesture of loyalty and defiance, Haeften, places himself in the path of the bullets meant for Stauffenberg. When his turn arrives, Colonel Stauffenberg's last act is to cry "Long live sacred Germany!" A brief epilogue informs that the conspiracy of July 20, 1944 was the last of fifteen known assassination attempts on Hitler by Germans. It also mentions Hitler's suicide nine months later and that Countess Nina von Stauffenberg and her children survived the war. The dedication at the Memorial to the German Resistance is then superimposed:
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You did not bear the shame You resisted By sacrificing your impassioned lives for freedom, justice and honor.
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