Cerchiamo qui di riassumere e sintetizzare le indicazioni e i consigli di Valeria Rossi.
1) Bambini piccoli e cani NON si lasciano giocare da soli, senza che ci sia un adulto a controllare. Chiunque ignori questa semplice regola di buon senso fa correre seri rischi al bambino. Eccezioni si possono valutare solo quando si tratta di cani e bambini di casa, che fanno parte cioè dello stesso «branco», che si conoscono alla perfezione, che sono stati entrambi educati a rispettare l’altro. Un bambino sconosciuto NON si lascia da solo con un cane, anche se il cane è microscopico: un morso in faccia può essere pericoloso anche se arriva da un chihuahua.
2) Il cane di casa non è automaticamente il cane dei bambini di casa, se non si permette a bambini e cani di interagire. tra loro. Spesso si legge di cane che ha morso il «padroncino», per poi scoprire che il cane stava relegato in giardino, quindi lontano dal branco (magari a catena) e che vedeva il bambino (forse) solo passare al mattino quando andava a scuola. Che rapporto poteva esserci tra i due? Nessuno. Per il cane quel bambino era un completo estraneo.
3) I cani non sono né buoni né cattivi, sono cani. Ogni animale che si comporta secondo il proprio etogramma. E secondo l’educazione che ha ricevuto. Esistono razze più o meno reattive, più o meno possessive, ma tutti i cani sono tendenzialmente buoni. Purtroppo anche il cane più dolce del mondo, in certe condizioni, può mordere. Dire «ho lasciato mio figlio da solo con quel cane perché so che è buono» non ha alcun senso perché il cane può reagire mordendo a svariati stimoli (e per difendersi): il dolore, come tirate di coda, dita negli occhi e altre cose che fanno i bambini che non hanno chiaro il concetto di giusto e sbagliato, la difesa del cibo o di un oggetto, o può mordere per atteggiamenti che il cane scambia per minacce, come suoni (il bambino spesso strilla). Un cane che morde perché ha sentito dolore o fastidio non è cattivo. E’ semplicemente un cane, che non ha altra nessun arma di difesa oltre ai denti. E quindi usa quelli.
4) Dai tre anni il bambino è in grado di imparare a rispettare il cane. Quindi deve imparare queste regole: il cane non va disturbato quando mangia, né quando dorme. Non si fa male al cane per nessun motivo al mondo, non si tirano coda o orecchie, non si infilano dita negli occhi. Non si toglie nulla di bocca a un cane, cibo o giocattolo, anche se è un giocattolo del bambino. Non si usa il cane come cavallo salendogli in groppa. Nemmeno se è grosso come un cavallo. Non si corre e non si strilla mai davanti a un cane.
I cani non si aggrediscono per coccolarli, ma si approcciano delicatamente e educatamente, di lato e non di fronte, facendo loro prima annusare una manina, poi se il cane mostra di gradire, si può fare una carezza sul collo o sul petto, mai sulla testa. Che il bambino adori il cane o che lo sopporti a malapena, che gli stia sempre appiccicato o che lo ignori, queste regole vanno rigorosamente rispettate sempre e comunque
5) I bambini non devono mai avere paura dei cani. Le regole sopra non vanno spiegate spaventando o urlando «non toccarlo che ti morde!». I bambini devono considerare i cani come amici. I genitori cinofobi sono spesso i primi responsabili degli incidenti che succedono quando il bambino strilla e scappa davanti a un cane, e così al cane salta fuori l’istinto predatorio. Se il bambino ha paura spontaneamente, bisogna subito correre ai riparie pensare a una terapia perché questo può salvare il bambino da un morso. I bambini che hanno paura dei cani sono le vittime più frequenti dei morsi.
6) I bambini non vanno presi in braccio quando arriva un cane. Non solo per evitare di spaventare il bambino, ma anche perché «tirargli via da sotto il naso» qualcosa che lo incuriosisce fa scattare nel cane il desiderio di raggiungerlo e afferrarlo per studiarlo meglio. La stessa cosa vale per i cani piccoli: tirarli su di peso stimola l’istinto predatorio del cane a terra. Un’infinità di incidenti è causata da questo comportamento istintivo. Se un cane sconosciuto si avvicina a un bambino, mettiamo il nostro corpo tra bimbo e cane e proteggiamolo così, non prendendolo in braccio.
7) I cani vanno socializzati con i bambini Subito, fin da quando sono cuccioli, devono vedere bambini, interagire con loro, giocare con loro sotto la sorveglianza degli adulti che devono vigilare perché il bambino non traumatizzi il cane. Se non incontrano bambini durante il periodo della socializzazione (dai due ai quattro mesi), i cani non capiscono cosa siano i bambini. Non sono in grado di identificarli come piccoli umani. A volte ne hanno paura, altre volte possono considerarli come prede.
8) I cani vanno educati a rapportarsi in modo gentile con i bambini. Non si deve dare per scontato che il cane lo farà, lui non è in grado di capire che i piccoli sono delicati e fragili
9) Quando il cane non sta bene i bambini devono lasciarlo in pace Il cane malato è irritabile e di cattivo umore, esattamente come noi. Un bambino che gli rompe le scatole può farlo reagire anche se è sempre stato buonissimo.
10) I cani non impazziscono Il cane che morde ha sempre una motivazione precisa, che magari noi non riusciamo a capire, ma che per lui è assolutamente logica e sacrosanta. Cerchiamo di evitare che i motivi per mordere siano causati dai nostri errori